Catone Uticense è il primo personaggio incontrato da Dante e Virgilio, nel Canto I, ed è il custode del Purgatorio. In vita fu un nemico di Giulio Cesare e, dopo essere stato sconfitto da questi, si suicidò ad Utica. Dante lo descrive come un uomo anziano, dai capelli e dalla barba bianchi, avvolto da un'aria seria e austera. Catone, inizialmente, scambia i due viaggiatori per delle anime fuggite dall'Inferno e non esita a rimproverarli. Virgilio gli spiega la situazione e tenta di addolcirlo parlandogli di sua moglie Marzia, ma Catone resta impassibile e fermo nella sua posizione di autorevolezza. Questo comportamento è in realtà un'allegoria utilizzata da Dante per indicare che, chi segue il sentiero della purificazione, deve farlo senza più pensare al passato. Questo personaggio rappresenta l'ideale della libertà e della vita virtuosa. Alla fine, Catone decide di lasciarli passare.