Il nome della rosa di Umberto Eco: 5 curiosità che non conosci
Introduzione
Il "nome della rosa" rappresenta uno dei più famosi romanzi scritti da Umberto Eco e fu pubblicato per la prima volta dalla casa editrice Bompiani nel 1980. Il romanzo, che nel mondo è stato tradotto nelle più disparate lingue, può essere considerato un sapiente incrocio di generi letterari. L'avvincente trama si muove dunque attingendo ad uno stile che rappresenta la giusta sintesi tra lo storico, il filosofico ed il narrativo. In questa guida vogliamo dunque illustrarti 5 curiosità del libro che non conosci.
Il personaggio di Guglielmo
Sapevate, ad esempio, che il personaggio centrale di Guglielmo è ispirato a Sherlock Holmes? Proprio così: Umberto Eco ha inteso infatti omaggiare il celebre detective ed investigatore privato, reso famoso dal grande Arthur Conan Doyle. A tal proposito, c'è da sottolineare come siano davvero numerosi i riferimenti e gli omaggi che l'autore de "Il Nome della Rosa" ha inteso tributare all'interno del suo romanzo. Andiamone a scoprirne altri, forse meno famosi ma non per questo meno significativi.
Le affinità con l'Ulisse di Joyce
Tra le curiosità più interessanti vi è anche quella che la storia che fa da sfondo al romanzo si sviluppa in sette giornate, con le ore che sono scandite dall'organizzazione propria della vita monastica. Questa particolarissima suddivisione non risulta essere per nulla casuale: è stata infatti ripresa da quella utilizzata da James Joyce nella sua celebre ed apprezzata opera "Ulisse". Una curiosità che stabilisce dunque uno stretto legame tra due opere di grandissimo prestigio letterario e culturale.
L'omaggio a Snoopy
Ne "Il Nome della Rosa", viene descritto un inizio del romanzo che recita: "Era una bella mattina di fine novembre". Il primo giorno, in pratica, viene descritto da Umberto Eco utilizzando questo suggestivo incipit, rimasto famosissimo nella storia della letteratura mondiale. Anche in questo caso tuttavia, si tratterebbe di un omaggio che lo scrittore ha inteso tributare al popolarissimo Snoopy, il quale era solito iniziare le sue storie con la famosa frase "era una notte buia e tempestosa". Non v'è dubbio che si tratti di un riferimento davvero tra i più curiosi.
Il sondaggio sul titolo
Forse non tutti sanno che il titolo che Eco ha dato al suo romanzo è scaturito dal risultato di un sondaggio che lo stesso scrittore ha svolto tra i suoi amici più fidati. Si dice, infatti, che costui sottopose ad una ristrettissima cerchia di "fedelissimi", la possibilità di scegliere fra 3 differenti titoli: il nome della rosa, l'abbazia del delitto o Adso da Melk. Questi furono i titoli in lizza. Il risultato della consultazione si potè considerare quasi unanime: il Nome della Rosa venne definitivamente scelto come titolo ufficiale del testo. Un titolo che, senza dubbio, si è dimostrato particolarmente fortunato nel corso degli anni a seguire.
Il luogo dove si trova l'abbazia
Non tutti sono poi a conoscenza che l'abbazia nella quale è ambientata la storia del romanzo si trova nell'Italia Settentrionale. Un omaggio che l'autore ha dunque inteso tibutare al nostro Paese, da sempre inestimabile culla di storia, cultura e tradizioni secolari. Il luogo che fa da sfondo al racconto, più precisamente, è dunque ispirato alla Sacra di San Michele, che si trova in Piemonte, ma anche a quella di San Colombano a Bobbio. Una curiosità che rende ancor più piacevole ed avvincente la lettura di quest'opera così ricca di pathos e suspense dalla prima all'ultima pagina. Un libro da leggere davvero tutto d'un fiato.