La possibilità di coltivare il terreno seppur con strumenti rudimentali come la zappa, unita ai primi tentativi di allevamento, sanciscono il netto passaggio fra la vita nomade e la vita sedentaria. Per la prima volta l'uomo infatti riesce ad addomesticare alcune specie selvatiche e a renderle più funzionali nella sua vita quotidiana. Le principali colture erano cereali, grano, orzo, lino, miglio, mais e zucchero, lenticchie e piselli. Tuttavia ancora non si conoscevano le tecniche di rotazione delle colture, e quindi un terreno, quando non più fertile, veniva abbandonato e si migrava alla ricerca di nuove terre.