Il barone rampante di Italo Calvino
Introduzione
La letteratura rappresenta una materia gradita da un vasto pubblico. Le storie che ci vengono raccontate sono davvero appassionanti, a partire dai grandi classici fino ad arrivare alle novità degli ultimi anni. Tra gli esponenti di maggiore successo è impossibile non citare gli autori italiani. Ad avere fatto la storia a livello mondiale si possono ricordare numerosi scrittori, come Dante Alighieri, Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, Italo Calvino e tanti altri ancora. Per quanto riguarda quest'ultimo autore, le opere di successo sono davvero numerose. Nei passaggi successivi andremo ad analizzare un capolavoro che ha come titolo "Il barone rampante". Questo meraviglioso romanzo venne elaborato nel 1957 ed è il capitolo centrale della trilogia araldica intitolata "I nostri antenati", a fianco di altri due grandi opere, ossia "Il visconte dimezzato" e "Il cavaliere inesistente".
Occorrente
- Trilogia "I nostri antenati" di Calvino
- Conoscenze di base sul Neorealismo
La trama e i personaggi
"Il barone rampante" di Italo Calvino vede come protagonista un giovane nobile, la cui storia viene raccontata dal fratello. Ci troviamo in Liguria e la vicenda si sviluppa attorno ad una discussione di Cosimo con i genitori. Il giovane trova rifugio su di un albero in giardino e non ha intenzione di muoversi da lì per alcun motivo. Da qui inizia a condurre una vita sui generis, spostandosi di albero in albero. Il suo vagare lo porta a conoscere la giovane Viola, di cui si innamora. Il rapporto con la ragazza non ha futuro, poiché in seguito a una serie di incomprensioni i due giovani si allontanano. Nel corso di questo percorso di vita alquanto bizzarro, Cosimo incontra molte persone, stringe amicizie e si lega a figure anche poco raccomandabili, come il bandito Gian de Brughi. Nella lista delle cose da fare c'è l'incontro con Voltaire e Napoleone Bonaparte. Dopo aver condotto un'intera esistenza tra gli alberi, Cosimo decide di "tornare sulla terraferma". Poi scompare nel nulla volando via su di una mongolfiera insieme alla sua ormai non più giovane figura.
La fiaba neorealista
La connotazione fiabesca de "Il barone rampante" di Italo Calvino fa sì che il romanzo contenga in sé una morale, elemento tipico della fiaba, ma al tempo stesso un fondo di verità. Alla fiaba Calvino mescola una celebrazione del Neorealismo, fornendo al lettore una chiave interpretativa che va oltre il mero aspetto grottesco e immaginario di un racconto fantastico. Il Neorealismo calviniano si riflette sulla lingua e sullo stile narrativo, che si fanno molto semplici e immediati, a rappresentanza di quella componente popolare di cui si racconta nella seconda metà del Novecento. La fiducia in un possibile rinnovamento a livello politico e sociale viene espressa sotto forma di racconto popolare. La fiaba è il dunque il genere più adatto a raccontare questa realtà ad un vasto pubblico. I concetti principali vengono esposti allegoricamente, puntando sulla capacità del volgo di recepire messaggi importanti come quello del cambiamento e di un miglioramento della qualità della vita.
Un moderno Don Chisciotte
"Il barone rampante" di Italo Calvino si può accostare al "Don Chisciotte della Mancia" di Miguel de Cervantes. La figura dell'eroe, presente in entrambe le opere, viene presentata in una chiave del tutto atipica. Non si narra di gesta epiche ed imprese eroiche sui campi di battaglia, bensì viene messo in evidenza lo spirito combattivo del protagonista. La reazione di un nobile che vuole sfidare tutto e tutti filosoficamente parlando è un leitmotiv presente in Calvino quanto in Cervantes. Cambiano le epoche e le ambientazioni di ciascuna delle due storie, ma l'aspetto caricaturale dei protagonisti è pressoché lo stesso. Si può dunque considerare il protagonista dell'opera calviniana come un moderno Don Chisciotte.
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Consigli
- Per apprezzare al meglio il romanzo di Calvino, si consiglia di leggerlo insieme agli altri volumi della trilogia.
- Confrontare il neorealismo calviniano con quello di altri autori dello stesso periodo per avere un quadro generale del contesto.