Dopo aver esordito nel 1878 con un libro di novelle; Opale, aver scritto romanzo sentimentale, Cuore inferno, la napoletana Matilde Serao (1857-1927), si avvicinò al Verismo, scrivendo racconti, romanzi, un libro-inchiesta su Napoli che descrive le condizioni di vita della città durante un'epidemia .
Il verismo della Serao è istintivo, lontano dal rigore scientifico di Capuana e di Verga, e tuttavia attento alla considerazione concreta e minuta di abitudini, ambienti, luoghi sociali. Appartiene Il romanzo della fanciulla (1885), l'opera pù a notevole è la novella lunga (o romanzo breve) La virtù di Checchina (1883).