I principali esponenti del Verismo
Introduzione
Il verismo è un movimento letterario che si diffonde in Italia negli ultimi decenne dell'Ottocento e nei primi anni del Novecento.
Il termine Verismo deriva dalla parola "vero"; secondo i veristi Io scrittore ha il compito di riprodurrela realtà in modo oggettivo e di far emergere la verità in modo impersonale, senza esprimere giudizi né manifestare alcuna partecipazione emotiva.
Il verismo si sviluppa a Milano, la città della vita culturale più feconda, in cui si raccolgono intellettuali di regioni diverse; le opere veriste però rappresentano le realtà sociali dell'Italia centrale, meridionale e insulare.
Così la Sicilia è descritta nelle opere dei principali esponenti: Giovanni Verga, di Luigi Capuana e di Federico De Roberto; Napoli in quelle di Matilde De Serao; la Toscana nelle novelle di Renato Fucini e nelle opere di Mario Pratesi; la Sardegna nelle opere di Grazia Deledda; Milano in quelle di Emilio De Marchi; Roma nelle poesie di Cesare Pascarella.
Giovanni Verga
Nato a Catania, nel 1840 da una famiglia di proprietari terrieri,Giovanni Verga trascorse la giovinezza nella città natale e fu educato ai valori romantico-risorgimentali. Visse tra Firenze e Milano, ma nel 1893 ritorno a Catania. Nel 1920 fu nominato senatore. Morì il 24 gennaio 1922.
Verga è il più importante degli scrittori veristi. Nelle sue opere rappresenta la realtà sociale della Sicilia negli ultimi decenni dell'Ottocento; i protagonisti sono soprattutto de "vinti", cioè coloro che nella lotta per l'esistenza sono destinati a perdere. Nei romanzi e nelle novelle, Verga mette in scena la sua concezione non ottimista della vita.
Tra le opere più importanti possiamo ricordare: Nedda, I malavoglia e Mastro don Gesualdo.
Luigi Capuana
Luigi Capuana nasce a Mineo in provincia di Catania nel 1839, figlio di un proprietario terriero. Insieme a Verga partecipa al gruppo letterario da cu nasce la narrativa verista. Nel 1879 pubblica il primo romanzo verista italiano, Giacinta. Contemporaneamente collabora come critico presso la redazione di un quotidiano. Nel 1882 si stabilisce a Roma. Trascorse gli ultimi anni di vita a Catania, dove morì nel 1915.
Sia in campo culturale che in campo artistico fu innovatore. Svolse un ruolo di rinnovamento anche in campo poetico. Scrisse opere drammatiche, romanzi, novelle, racconti per ragazzi. Il romanzo maggiormente riuscito è Il marchese di Roccaverdina. Capuana s'impegnò anche nella produzione favolistica, confermando in questo campo i suoi interessi per la narrativa per ragazzi, per gli studi etnologici e per il folclore popolare.
Federico De Roberto
De Roberto (1861-1927) svolse un'intensa attività giornalistica, critica e saggistica. Si interesso di Verga pubblicando l'unico capitolo rimasto della Duchessa di Leyra. Visse prevalentemente a Catania, ma anche a Milano e a Roma, dove fece lunghi soggiorni. Riprende da Verga e Capuana la concezione dell'impersonalità come metodo volto a far aderire la forma al soggetto scelto. Più che al mondo contadino, però, egli si ispira a quello borghese e nobiliare. Il primo romanzo importante di De Roberto è l'Illusione. Subito dopo, in due anni di duro lavoro, compone I viceré, romanzo incentrato sulla storia della famiglia aristocratica degli Uzeda, principi di Francalanza.
Nella concezione del mondo per lui a dominare non possono che essere i potenti di sempre.
Matilde Serao
Dopo aver esordito nel 1878 con un libro di novelle; Opale, aver scritto romanzo sentimentale, Cuore inferno, la napoletana Matilde Serao (1857-1927), si avvicinò al Verismo, scrivendo racconti, romanzi, un libro-inchiesta su Napoli che descrive le condizioni di vita della città durante un'epidemia .
Il verismo della Serao è istintivo, lontano dal rigore scientifico di Capuana e di Verga, e tuttavia attento alla considerazione concreta e minuta di abitudini, ambienti, luoghi sociali. Appartiene Il romanzo della fanciulla (1885), l'opera pù a notevole è la novella lunga (o romanzo breve) La virtù di Checchina (1883).
Renato Fucini
In Toscana fu vicino al Verismo Renato Fucini (1843-1921). Egli pubblicò net 1882 la sua prima opera narrativa, la raccolta di bozzetti Le veglie di Neri: si tratta di un gruppo di borghesi cacciatori the raccontano le loro esperienze di caccia e di vita campagnola, spesso comiche e giocate sull'arguzia toscana.