All'interno dell'Eneide, Enea viaggia alla ricerca di una nuova patria dopo la caduta di Troia.
In seguito all'attacco dei Greci, Enea scappa con il padre Anchise e il figlio Ascanio, portando con sé i Penati (divinità protettrici del focolare). L'Italia è la meta che il Fato ha scelto per lui, per la precisione il Lazio.
Caratteristica principale di Enea è la pietas, si tratta di un sentimento che è un misto di devozione e rispetto verso gli dei e la famiglia, ma anche verso gli altri uomini; è il senso del dovere. Enea infatti sacrifica sé stesso e soffoca la sua sofferenza per un bene collettivo, egli simboleggia il dolore degli esuli costretti a emigrare verso un luogo sconosciuto, che porterà però alla costruzione di un destino migliore. Si trovano in Enea tutti i principali valori che stanno alla base della società romana antica.
Sarà poi il figlio di Enea, Ascanio (figlio di Enea e Creusa) con il cognome Iulio, il capostipite della gens Iulia. Dopo 30 anni dalla fondazione di Albalonga, gli sarebbe succeduto il fratellastro Silvio (figlio di Lavinia ed Enea).