Grammatica latina: il complemento di causa
Introduzione
Anche trattandosi di una lingua ormai estinta, la grammatica latina rappresenta una materia di studio in tanti Paesi del mondo (compresa l'Italia). Come la lingua italiana, anche il latino ha una notevole quantità di complementi, ognuno dei quali svolge una determinata funzione. La loro presenza consente di fornire una variegata moltitudine di interpretazioni agli eventi che si verificano nel tempo. Nel seguente articolo vediamo come nella grammatica latina si costruisce il complemento di causa, nonché le sue particolari funzioni.
Occorrente
- Libro di latino
Cosa esprime e a quali domande risponde il complemento di causa in latino
Il complemento di causa esprime la ragione per cui una specifica azione viene compiuta o il perché quest'ultima abbia provocato una determinata situazione. Questo tipo di complemento nella grammatica latina risponde alle domande "Perché?", "A causa di chi?", "A causa di che cosa?" e "Per quale motivo?". Risulta importante che l'individuazione e la traduzione del complemento di causa vengano eseguite correttamente, in modo da evitare anomalie nella trascrizione dal latino all'italiano. Questo potrebbe avvenire poiché molto spesso la medesima forma sintattica racchiude numerosi possibili complementi ed interpretazioni.
Le tipologie di causa in latino
Esistono varie tipologie di causa (interna, esterna, impediente, finale o in senso d'origine). La prima si riferisce ad una causa proveniente direttamente dall'individuo ed in latino si rende con l'ablativo semplice (ad esempio, "Dolore flebam" significa "Piangevo per il dolore"). La seconda indica una causa derivante dall'esterno ed in latino si indica con "ob/propter + ablativo". La terza si riferisce ad una causa che impedisce l'esecuzione di un'azione, ha la forma "prae + ablativo" e si trova nelle frasi negative (ad esempio, "Prae dolore meo non rideo" significa "Non rido a causa del mio dolore"). La quarta si verifica se la causa dell'azione corrisponde al suo obiettivo ed in latino si esprime con il genitivo seguito da "causa" o "gratia". La quinta fa riferimento ad una causa dalla quale ebbe origine qualcosa e si determina con "a/ab, e/ex o de + ablativo".
La distinzione tra complemento di causa e complemento di causa efficiente
Per concludere, è necessario fare una distinzione fra il complemento di causa ed il complemento di causa efficiente. Quest'ultimo si riferisce ad un'entità astratta o un animale che svolge l'azione in relazione ai verbi di forma passiva. La forma latina del complemento di causa efficiente viene espressa mediante l'ablativo semplice. Ad esempio, "Granus ab avibus editur" significa "Il grano viene mangiato dagli uccelli". Ecco dunque spiegato brevemente il complemento di causa nella grammatica latina.
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Consigli
- Approfondire l'argomento leggendo un libro di lingua latina.