Grammatica latina: aggettivi sostantivati
Introduzione
La lingua italiana è diretta discendente della lingua latina, oggi ormai quasi completamente estinta. Semplicemente perché, nonostante il latino sia rimasta la lingua ufficiale del Vaticano, essa non viene più parlata dagli italiani anche se, comunque, viene ancora studiata in maniera approfondita in alcuni licei come lo scientifico, il linguistico, il classico. Gli aggettivi latini sono più specifici, ovvero ci dicono di più sui sostantivi. In latino, gli aggettivi devono concordare con i nomi in numero, caso e genere; quindi, un sostantivo singolare nominativo femminile deve essere modificato dalla forma singolare nominativa femminile dell'aggettivo, mentre un sostantivo singolare nominativo maschile è modificato da un aggettivo singolare nominativo maschile. Ecco qualche nozione di grammatica latina riguardante gli aggettivi sostantivati.
Occorrente
- Libro di latino
La composizione
Prima di parlare della trasformazione degli aggettivi sostantivati, bisogna capire di cosa si tratta e come si compongono. Gli aggettivi sostantivati sono semplicemente degli aggettivi che, per un particolare processo di cambiamento di categoria, vengono trasformati in sostantivi. Poiché gli aggettivi devono corrispondere ai nomi nella forma, diminuiscono anche in termini di sesso e numero. La maggior parte degli aggettivi rientra in una delle due principali categorie: prima e seconda declinazione; terza declinazione; la prima categoria include 2-1-2 aggettivi, mentre la seconda è suddivisa in tre categorie più piccole: tri-risoluzione, bi-risoluzione e mono-risoluzione. Sebbene un aggettivo debba corrispondere al suo sostantivo in genere, caso e numero, non deve necessariamente corrispondere in declinazione.
La trasformazione
La trasformazione degli aggettivi in sostantivi avviene dall'aggiunta di un articolo di fronte all'aggettivo stesso. Tutti gli aggettivi della terza declinazione seguono l'inflessione di I-gambi; cioè hanno l'ablativo singolare in -i, il genitivo plurale in -ium, l'accusativo plurale in -is (così come -es) nel maschile e del femminile e il nominativo e accusativo plurale in -ia in neutro. Nel nominativo singolare gli aggettivi di questa classe presentano solo la forma femminile che è talvolta usata anche per il maschile. L'uso del femminile per il maschile si limita principalmente alla precoce e tardiva lingua latina e alla poesia. Tutti gli aggettivi comparativi sostantivati sono regolarmente diminuiti nello stesso modo.
La collocazione
Per portare un esempio, al posto di dire le belle donne (in latino belle: pulchrae, donne: puellae) si può semplicemente indicare con la sola parola "Pulchrae" sotto intendendo "belle". Un altro esempio pratico è il seguente: Strenui viri (ovvero Strenui: coraggiosi, viri: uomini) viene appunto tradotto: uomini coraggiosi, ma è possibile sotto intendere "uomini" indicando la frase "uomini coraggiosi" con la semplice parola "strenui". Nel caso in cui, invece, l'aggettivo non fosse né femminile, né maschile ma neutro, allora bisogna procedere in un altro modo per sostantivare l'aggettivo. Quando gli aggettivi sostantivati neutri sono al singolare, essi possono indicare qualcosa di astratto. Quando il predicato plurale suggerisce che il soggetto deve essere plurale, esso non indicherà un soggetto femminile, né maschile, ma neutro. Un esempio che viene spesso riportato è il seguente: "mala amicis nostris accidunt" che vuol dire: Le cose cattive (traduzione di "Mala") succedono ai nostri amici.