Grammatica: guida ai verbi servili e fraseologici

Verbi servili e fraseologici: cosa sono? Quando si usano? Come si riconoscono? Ecco le regole per comprendere in modo chiaro questi verbi con esempi

Grammatica: guida ai verbi servili e fraseologici
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Introduzione

Verbi servili e fraseologici
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Quante volte succede che un piccolo dubbio sulla giusta costruzione sintattica di una frase si insinui nella vostra mente? Capita a tutti! Non scoraggiatevi e pensate al fatto che la grammatica italiana è di certo una delle più ricche e complesse, con numerosi casi particolari ed eccezioni: una ricchezza ereditata dal latino (l'italiano infatti è una lingua neolatina) e via via ampliatasi nel corso dei secoli grazie all'apporto lessicale e sintattico di altre lingue, come il greco, l'arabo, lo spagnolo e il francese.

Nel panorama dei verbi, troviamo due categorie particolari: i verbi servili e i verbi fraseologici. Non è difficile intuire un po' la loro funzione dal loro nome: i primi "servono" il verbo che accompagnano e i secondi costruiscono con essi un'unica locuzione (frase). Ma cosa significa esattamente ciò? Scopriamolo insieme: leggete questa breve guida e diventerà facile evitare spiacevoli errori!

I verbi servili: la loro funzione

I verbi servili per eccellenza sono "potere", "dovere" e "volere": accompagnano un altro verbo all'infinito e ne aggiungono una sfumatura di significato (possibilità/permesso, obbligo/necessità, volontà/intenzione).

Ecco alcuni esempi:

  • Vorrei andare al cinema con gli amici: aggiungo l'idea di desiderio e di intenzione.
  • Gli alunni devono svolgere una verifica scritta: aggiungo l'idea di obbligo/necessità.
  • Mamma, posso uscire con gli amici? Aggiungo l'idea del permesso.

Oltre a questi verbi ve ne sono altri che possono svolgere la funzione di verbi servili: sono seguiti infatti dall'infinito e aggiungono una sfumatura di significato al verbo che accompagnano; i più comuni sono: preferire, desiderare, sapere (essere capace di), osare, essere solito.

Ecco alcuni esempi:

  • Carlo non sa nuotare: aggiungo l'idea di non essere capace di.
  • Nessuno osò parlare in difesa del compagno: aggiungo l'idea di osare, ardire.
  • Il nonno era solito comprare il giornale ogni mattina: aggiungo l'idea dell'abitudine.

Come si può osservare da questi esempi, la costruzione dei verbi servili è regolata da una facilissima formula: il verbo servile viene coniugato secondo il tempo, il modo e la persona desiderata, facendolo seguire dall'infinito del verbo che accompagnano.

I verbi servili: quale ausiliare?

Avrei dovuto essere già lì” o "Sarei dovuto essere già lì"? Come riconoscere l'ausiliare da usare nei tempi composti dei verbi servili?

La regola è semplicissima: i verbi servili vogliono l'ausiliare del verbo che accompagnano. Se il verbo che accompagnano vuole l'ausiliare avere, il verbo servile si coniugherà con il verbo avere, viceversa si userà il verbo essere. Ecco degli esempi:

  • Non avrei dovuto mangiare così tanto! Il verbo mangiare vuole l'ausiliare avere.
  • Non è voluto andare alla festa con gli altri. Il verbo andare vuole l'ausiliare essere.

Attenzione però!

Prima eccezione: i verbi intransitivi a volte possono avere entrambi gli ausiliari ("Non sono potuto andare alla riunione", ma anche "Non ho potuto andare alla riunione). In questo caso non si sbaglia, ma per evitare dubbi basta seguire la regola di sopra, a ciascun verbo il proprio ausiliare!

Seconda eccezione: il verbo essere con i verbi servili richiede d'obbligo l'ausiliare avere: In quella circostanza ho dovuto essere spietato.

I verbi servili: quando sono usati con significato proprio

Come avviene per i verbi ausiliari, anche i verbi servili possono essere usati in senso proprio, cioè con significato autonomo, non accompagnati da un altro verbo. Alcuni esempi sono:

  • Luigi ti deve la sua salvezza.
  • Voglio quella maglia rossa.
  • Oserò una grande impresa.

I verbi fraseologici: la loro funzione

I verbi fraseologici costituiscono con il verbo che accompagnano un'unica locuzione, sottolineando un particolare aspetto dell'azione. I verbi che accompagnano possono essere all'infinito, al gerundio o al participio passato.

I verbi fraseologici possono esprime un’azione:

  • che sta per aver inizio: Sta per piovere;
  • che inizia: Comincia a piovere;
  • in corso di svolgimento: Sta piovendo;
  • che termina: Ha smesso di piovere;
  • tentata dal soggetto: Cerco di studiare in santa pace!;
  • subita dal soggetto: Dopo il fallimento si sentiva scoraggiato;
  • causata dal soggetto: Mi ha fatto soffrire.

Altri verbi fraseologici sono: accingersi a + infinito; essere sul punto di + infinito; essere in procinto di + infinito; essere lì per + infinito; mettersi a + infinito; stare + gerundio; ostinarsi a + infinito; finire + infinito; tentare di + infinito; vedersi + participio passato; ecc.

I verbi fraseologici: quale ausiliare?

La regola per l'ausiliare dei verbi fraseologici è decisamente più semplice e pratica rispetto a quella dei verbi servili, infatti i verbi fraseologici vogliono il proprio ausiliare a prescindere dal verbo che accompagnano. Ecco subito degli esempi pratici:

  • Ha smesso di piovere finalmente!
  • Era stato sul punto di abbandonare l'impresa.
  • Si è sentito sopraffatto dal dolore.

I verbi fraseologici: quando sono usati con significato proprio

Anche i verbi fraseologici possono essere usati in modo autonomo con significato proprio. E anche in questo caso non sono accompagnati da nessun verbo. Ecco alcuni esempi:

  • Gli alunni hanno terminato la prova.
  • Continua tu questo lavoro!
  • Alle 9:00 comincia la giornata lavorativa.

Conclusione: qualche regola e tanto esercizio!

Dopo aver elencato le regole per una chiara comprensione e un corretto uso dei verbi servili e fraseologici, concludiamo dicendo che le regole sembrano tante e complesse, ma la pratica è il miglior alleato. Forse le prime volte vi ritroverete a soffermarvi a pensare se il verbo servile vuole l'uno o l'altro ausiliare o cercherete di individuare quale aspetto dell'azione il verbo fraseologico vuole mettere in evidenza, ma tranquilli... con un po' di esercizio tutto vi verrà naturale e spontaneo!

Consigli

Non dimenticare mai:

  • se hai dei dubbi, per non sbagliare, consulta sempre il dizionario. Vedrai che in più occasioni si rivelerà il tuo migliore amico!

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