grammatica greca: sintassi del periodo
Introduzione
La grammatica greca è morfologicamente complessa e conserva diverse caratteristiche della morfologia proto-indoeuropea. I nomi, gli aggettivi, i pronomi, gli articoli, i numeri e soprattutto i verbi sono tutti altamente flessi. Un'altra complicazione della grammatica greca è che diversi autori greci hanno scritto in diversi dialetti, che hanno tutti forme grammaticali leggermente diverse. Ad esempio, la storia di Erodoto e le opere mediche di Ippocrate sono scritte in ionico, i poemi di Saffo in eolico e le odi di Pindaro in dorico; le poesie di Omero sono scritte in un dialetto misto, per lo più ionico, con molte forme arcaiche e poetiche.Il greco antico è una lingua cosiddetta "morta", ovvero che non viene più parlata al giorno d'oggi. Il greco moderno in effetti differisce da essa in modo notevole, tanto quanto l'italiano dal latino. Eppure esistono moltissimi termini che usiamo ancora oggi che hanno radice etimologica risalente alla Grecia Antica; conoscere il greco antico significa essere in grado di comprendere alcuni concetti molto più in fretta. Ecco perché questa lingua viene insegnata nei licei e all'Università. Dopo aver imparato l'alfabeto è necessario conoscere anche la grammatica. Ecco come funziona la sintassi del periodo in greco antico.
Occorrente
- Manuale di lingua greca
La struttura
La frase in greco antico ha la stessa struttura base dell'italiano, ovvero è formata da un soggetto e da un predicato. Il soggetto va sempre espresso in caso nominativo (in greco antico, come in latino, esistono le declinazioni dei nomi); il predicato può essere un verbo, o può essere formato da un nome (sostantivo o aggettivo) legato al soggetto tramite copula. La copula è il verbo essere, che in greco antico si dice "????". La struttura della frase in italiano di solito ha questo ordine: soggetto - elementi del gruppo del soggetto - predicato e rispettivi elementi. In greco le cose vanno un po' diversamente. I sostantivi, gli aggettivi e i pronomi variano in base al numero e possono essere singolari, duali (riferiti a due persone o cose) o plurali (riferiti a due o più soggetti.
La composizione
In greco solitamente si mette in prima posizione non il soggetto, o, per meglio dire, non necessariamente. Al primo posto viene sempre la parola più importante dell'intera preposizione. Si tratta di solito di una parola che anticipa il contenuto generale di quanto segue, o al contrario riassume quanto detto in precedenza. Quindi è un elemento chiave per la corretta comprensione dell'intero discorso, ed anche per fare una corretta analisi logica della frase. In greco antico fare l'analisi logica non è sempre facile perché non esistono criteri univoci su dove ogni singolo elemento debba essere collocato. Inoltre, alcuni nomi hanno anche un caso vocativo separato, che viene utilizzato per rivolgersi ad una persona.
Gli elementi
Quindi in una frase greca ha importanza la prima parola, che grammaticalmente può essere qualunque cosa. Al secondo posto invece di solito vanno elementi che potremmo definire "accessori", come avverbi o pronomi. Per quel che riguarda il verbo, questo non ha mai una collocazione precisa: lo si può trovare all'inizio o alla fine della frase, o anche nel mezzo. Ogni scrittore greco infatti posiziona le parole semplicemente in base al risalto che voleva dare loro. Per fare una traduzione corretta bisogna fare attenzione ai casi dei sostantivi, al numero dei verbi, ma soprattutto al senso generale del discorso, comprendendo il quale è anche più facile capire la disposizione delle parole.