Grammatica greca: il dativo
Introduzione
Nella grammatica greca il dativo rappresenta uno dei casi che, insieme al genitivo, ci consente di tradurre gran parte dei complementi indiretti. Principalmente indica il complemento di termine, che risponde alla domanda: a chi? A che cosa? Tuttavia, se viene seguito da alcune preposizioni, può indicare molti altri complementi. Possiamo dividere la funzione del dativo in tre filoni principali: il dativo propriamente detto, il dativo strumentale o ablativale, il dativo locativo. Vediamo nel dettaglio questi elementi della grammatica greca.
Occorrente
- Vocabolario greco-italiano
- Manuale di grammatica greca
Il dativo propriamente detto
Il dativo propriamente detto indica la persona o l'oggetto indiretto del verbo, ovvero la persona o la cosa verso cui si dirige l'azione. Nella lingua greca è facile trovarlo accompagnato sia da verbi transitivi che da quelli intransitivi. Come detto, esprime principalmente la funzione di complemento di termine, ma non è escluso che, spesso, possa tradurre, come vedremo, anche tanti altre tipologie di complementi stessi. Esistono infatti i seguenti tipi di dativo: 1) Il complemento di vantaggio: a vantaggio di chi? Di che cosa? Si traduce con il dativo semplice. 2) Il complemento d'agente (da chi?) o di causa efficiente (da che cosa?) che si traduce con ??? seguito dal dativo. 3) Esiste poi il dativo etico, che indica una persona che partecipa emotivamente all'azione. Si traduce con il dativo semplice.
Il dativo di possesso
Al gruppo del dativo propriamente detto, appartiene anche il cosiddetto dativo di possesso. È un costrutto tipico della grammatica latina, che trova tuttavia una sua ulteriore specificazione anche in quella greca. In questi casi, dunque, il soggetto che possiede l'oggetto, viene espresso con il dativo, mentre l'oggetto posseduto viene definito con in nominativo. L'oggetto assume dunque la funzione di soggetto della frase e si forma nella maggior parte dei casi con il verbo essere. ?? ?????????? ???u?? ?????? ??????? (i soldati hanno grandi scudi) così diventa: ???? ??????????? ????? ?????? ???????.
Il dativo strumentale
Il dativo strumentale indica molte altre funzioni logiche. Si chiama anche ablativale perché ha le funzioni analoghe all'ablativo della grammatica latina. Troviamo il dativo per la traduzione dei seguenti complementi: 1) Il complemento di mezzo e strumento, che risponde alla domanda: per mezzo di chi? Per mezzo di cosa? Si traduce con il dativo semplice. 2) Il complemento di modo, che risponde alla domanda: come? In che modo? Si traduce anche questo con il dativo semplice. 3) Sempre con il dativo semplice si traduce anche il complemento di causa, che risponde alla domanda: per causa di chi? Per causa di cosa? 4) Infine il complemento di unione o compagnia, che risponde alla domanda: con chi? Con che cosa? Si traduce con il dativo semplice o con ??? seguito dal dativo.
Il dativo locativo
Il terzo tipi di dativo è quello locativo, che ha fondamentalmente due funzioni logiche. La prima è il complemento di stato in luogo, che risponde alla domanda: dove? In che luogo. Si traduce con ?? (più raramente ???) seguito dal caso dativo. La seconda funzione logica è il complemento di tempo determinato, che indica il momento preciso in cui si svolge un'azione: quando? Si traduce con il dativo semplice oppure con ?? seguito dal dativo.
Il dativo come complemento di tempo
Come però accennato, qualora il dativo in greco fosse accompagnato da determinate preposizioni, può indicare anche altri complementi. E così, ad esempio, può indicare un complemento di mezzo o strumento, ovvero indicare la persona o la cosa attraverso la quale viene compiuta una determinata azione (esempio: ?? ??????? ??? ????? ???????, toccò l?uomo con lo scettro), oppure un complemento di causa, nei casi in cui indica la ragione o la causa che dà il via all'azione descritta dal verbo. È questo il caso dell'esempio ???? ???????, ovvero " ho un mancamento a causa della paura". Ma spesso può anche indicare un complemento di tempo determinato. In questo caso sta ad indicare il momento temporale nel quale viene svolta l'azione (esempio: ????? ????? ??? ??? ????? ?????, ovvero "durante la terza giornata arrivai dentro la città"). Poi può indicare un complemento d?agente o di causa efficiente, cioè la persona o la cosa che compie una determinata azione. In questo caso, il complemento soddisfa la frase ?????? ????????? ???????? ???? ???????, che tradotta significa "tanti rimedi sono stati scoperti dai medici".
Infine, il dativo può anche tradurre un complemento di modo, quando offre una ulteriore specificazione del modo nel quale una determinata azione si svolge. È questo il caso della frase ???? ??????, ovvero "cantiamo con felicità".
Il dativo moderno sostituito da preposizioni
Va infine precisato che l'uso del dativo è stato esclusivamente utilizzato nel greco antico, del quale rimangono tracce visibili in espressioni cristallizzate. Questo genere, come già accennato all'interno di questa guida, esprimeva convenzionalmente un complemento di termine, ma era solito assolvere anche a numerose altre funzioni. Il greco moderno (quello attualmente parlato e studiato) tuttavia, ha sostituito il dativo con altre preposizioni, tanto che si può tranquillamente affermare che il dativo, nell'attuale lingua greca, non esista più come elemento grammaticale e di analisi logica.
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Consigli
- Quando incontrate un dativo, non date mai per scontato il complemento, ma cercate di capire il significato in base al contesto