Il 10 giugno del 1940 l'Italia entra in guerra come alleata delle Germania e del Giappone, contro Francia e Regno Unito. Mussolini è fiducioso nelle prime fasi perché spera in una guerra lampo da chiudersi in pochi mesi e con perdite minime, ma in realtà ha lanciato la nazione in quattro anni di scontri durissimi che la lasceranno allo stremo e distrutta per anni. La guerra modifica radicalmente l'assetto politico mondiale, creando le superpotenze, mette l'Italia col blocco occidentale e la NATO e costringe alla ricostruzione che è all'origine del boom economico successivo, destinata a portare per molto tempo la nazione ad essere una potenza economica di primo ordine.