Geografia umana
Introduzione
La geografia antropica, chiamata anche geografia umana o antropogeografia, è la scienza che studia i fenomeni di distribuzione, localizzazione e organizzazione dei numerosi fattori umani all'interno di uno spazio. Schematizzando potremmo dire che essa presenta tre punti di osservazione:1) il posto degli esseri umani in un ecosistema; 2) come essi arrivano a determinare una certa organizzazione spaziale; 3) come gli uomini concepiscono e modificano il mondo circostante. In questa guida analizzeremo in particolare i vari aspetti di questa disciplina per capire meglio di cosa si occupa. Inoltre, con essa speriamo di dare un'idea generale ma puntuale sulla geografia umana e di invogliare il lettore ad approfondire il tema, magari fino ad intraprendere un percorso accademico che possa poi portare ad una carriera all'interno di questo settore.
Occorrente
- Un buon manuale
- Curiosità
- capacità analitica
Breve storia della geografia umana
L'espressione "geografia umana" appare per la prima volta in Francia tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, preferita ad "antropogeografia", ritenuta troppo pedante. Se infatti la geografia ha origine antichissime - Erodoto ne è considerato il padre - la nostra disciplina ha dovuto aspettare molti secoli per svilupparsi e prendere forma compiuta. Dalla metà del XVIII secolo, con lo sviluppo di tecnologie che facilitano la descrizione della Terra e la rendono più precisa, l'attenzione si sposta sugli esseri umani. Ma è con il darwinismo che si compie il passo decisivo. Tuttavia gli aspetti più prettamente culturali non sono ancora pienamente presi in considerazione e quindi, come evoluzione successiva, storia, capacità di invenzione e di assimilazione di altre culture vengono coinvolte.
Il campo di indagine delle geografia umana
Con la sua nascita, la geografia umana pose una domanda agli studiosi: qual è il campo di indagine della geografia? Se esso non è solo quello toponomastico, di osservazione e analisi del territorio, ma comprende anche l'uomo e la sua azione, come può essere definito con precisione? I geografi tedeschi e statunitensi apportarono il maggior contributo al dibattito, asserendo che è compito della geografia unificare le analisi di campi che altre scienze considerano separati. Il problema risulta ad oggi risolto: affermando il carattere unitario della disciplina, si può considerare l'ambiente come una formazione fisica ed antropica. Uomo e territorio sono indissolubilmente legati.
La corrente della geografia umanistica
Durante il XX secolo la geografia umanistica, in aperto contrasto con quella strutturalista, pone al centro del terrotrio il soggetto e considera il territorio solamente in termini di relazione con esso. La corrente strutturalista, infatti, non prendeva in considerazione la soggettività degli individui, ma analizzava il territorio in termini di causa-effetto.Padre della geografia umanista può essere considerato Eric Dardel, autore de "L'homme et la Terre" in cui sostiene che l'oggeto di studio deve essere il posto del mondo nell'esperienza umana. Strumento di elezione della geografia umanistica è l'indagine partecipativa, vista come porta d'accesso alla visione della vita e del mondo di ogni cultura.
Alcuni esponenti della geografia umanistica
Yi-Fu Tuan (nato nel 1930) è senza dubbio uno dei principali esponenti della geografia umanistica. Nato in Cina da famiglia abbiente, ha studiato in diversi Paesi ed è ora docente universitario negli Stati Uniti. Egli vede la geografia umanistica come uno strumento per capire come le attività e i fenomeni geografici rivelino la qualità della consapevolezza umana e come essa sveli l'esperienza umana nelle sue ambiguità, ambivalenze e complessità. Per ottenere questo risultato ritiene necessaria l'empatia, che a sua volta richiede lo studio della letteratura, dell'arte, della filosofia, della religione, delle scienza sociali e così via. Tuan ritiene inoltre fondante per la concettualizzazione dello spazio circostante la lingua.Anne Buttimer (1937-2017) è stata una studiosa irlandese molto apprezzata per il suo lavoro e vincitrice di numerosi e prestigiosi riconoscumenti, come il Premio Vautrin Lud, chiamato anche il Nobel per la Geografia. La sua intensa ricerca, fortemente influenzata dalla sua profonda fede cattolica, era volta a rendere meno meccanicistica l'interpretazione dell'uomo. Nei suoi lavori sostenne il ruolo emancipatorio dell'umanismo e invitò gli studiosi occidentali a confrontarsi con colleghi di altre parti del mondo e culture per affrontare le nuove sfide globali.
Diacronia e sincronia della geografia umana
La geografia umana studia sia gli assetti con cui si organizzano i fattori umani in un determinato periodo (aspetto sincrono) e sia l'evoluzione nel tempo che ha portato alla formazione di tali fattori (aspetto diacronico). La geografia umana oggi continua la sua analisi dell'uomo e del suo ambiente, cercando di spiegarne i movimenti, le scelte, le azioni. "Tutti gli aspetti della vita quotidiana, come ad esempio la scelta del percorso per andare al lavoro o della meta delle vacanze, o la scelta di acquistare una casa in un luogo piuttosto che in un altro, hanno a che fare col modo con cui noi interpretiamo e agiamo nel mondo", sostiene Claudio Minca nel suo "Breve manuale di geografia umana".
Il dialogo della geografia umana con le altre discipline
Per sua natura e per la vastità degli aspetti che essa abbraccia, la geografia umana è in rapporto con altre discipline. Se in passato era più influenzata dalle scienza naturali, con il passare del tempo si è spostata verso quella sociali ed oggi la scienza con cui più dialoga è l'ecologia. La geografia umana ha seguito le ricerche storiche, quelle economiche ed etnografiche. Con la sociologia ha avuto invece un rapporto più conflittuale e solo recentemente si è consolidato un dialogo profiquo.
La natura interdisciplinare della geografia umana
La geografia umana ha avuto un andamento non omogeneo nel corso del tempo e ha tardato nell'affiancarsi alle altre scienze sociali. Essa ha obiettivi vasti e ambiziosi e tenta di adottare uno stesso metodo per studiare e spiegare fenomeni molto diversi, come i meccanismi sociali che modellano società umane, i sistemi di rappresenzatione e concezione del mondo che sviluppano e i loro rapporti con l'habitat circostante. Questa sua natura interdisciplinare è cioè che la caratterizza e che la rende così attuale.
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Consigli
- La geografia umana potrebbe risultare una disciplina dispersiva, per cui si consiglia di leggere i testi per gradi, partendo da un manuale, come quello consigliato nella guida, o come "Storia verde del mondo", di Ponting