Introduzione
Da sempre l'uomo ha avuto la naturale attitudine di cercare una spiegazione ai fenomeni naturali a cui quotidianamente assisteva e in generale alla vita intorno a lui, per cercare di capirli e renderli meno estranei. Nell'antichità, quando le conoscenze dell'uomo non erano ancora sufficienti per comprendere le leggi della natura, questi fenomeni erano sempre ricondotti alla manifestazione dei poteri di potenti divinità e successivamente anche alla stregoneria o alla magia. Con la nostra evoluzione e la nascita della scienza però ci fu chi dedicò la sua vita a dare quelle risposte che l'umanità cercava studiano tutti i vari rami di questa materia.
Anche se civiltà più antiche erano arrivate a traguardi molto importanti, soprattutto nel campo dell'astronomia, non c'è dubbio che fu l'antica Grecia la culla della scienza. Le intuizioni dei pensatori greci, tra cui Pitagora, Democrito, Aristarco, Archimede, Erone ci stupiscono ancora oggi per la loro acutezza.
La rivoluzione della scienza però arrivo certamente con Galileo Galilei, l'inventore del metodo sperimentale.
Le basi della scienza
Nell'antica Grecia i fenomeni naturali venivano interpretati formulando teorie basate sul puro ragionamento logico e non ci si preoccupava poi di verificare con esperimenti se tali teorie fossero esatte. Procedendo in questo modo, era facile cadere in errori anche ingenui. Un tipico esempio è costituito dalla teoria aristotelica del moto, che, come si sa non riesce a fornire una spiegazione adeguata a molti fenomeni. Le teorie scientifiche dei Greci esercitarono un'enorme influenza sugli studiosi dei secoli successivi. In particolare, durante il Medioevo, l'ammirazione per le opere di Aristotele fu tale, che si arrivò a pensare che questo filosofo avesse già capito tutto ciò che era possibile comprendere sui fenomeni naturali: ogni ulteriore ricerca era dunque inutile.
Un nuovo pensiero
Per quasi duemila anni consecutivi, lo studio sulla natura delle cose subì un arresto: ci si limitava ad interpretare ciò che aveva scritto Aristotele, senza mai cercare di verificare se le sue dottrine fossero esatte. Solo nel Rinascimento l'interesse per la natura ritornò in primo piano. Leonardo da vinci fu fra i primi ad intuire l'importanza dell'esperienza. Fu però soprattutto Galileo Galilei (1564-1642) che, applicando per la prima volta in modo sistematico il metodo di ricerca sperimentale, aprì nuovi orizzonti alla scienza. Egli venne contrastato in mille modo differenti a partire dai suoi colleghi, il forte contrasto della chiesa la quale lo costrinse ad abiurare, ma nonostante tutto è grazie a lui se oggi possiamo utilizzare questo forte strumento che si chiama "scienza". Il suo innovativo metodo di indagine è oggi alla base della nostra scienza moderna.
Biografia e scoperte di Galileo Galilei
Galileo Galilei nacque a Pisa nel 1564 dove suo padre era un mercante di tessuti. Fu lui a trasmettere a Galileo la passione per la musica, il disegno e le scienze matematiche. All'università iniziò a studiare medicina, ben presto però scelse invece di specializzarsi in matematica. Insegnò poi a Pisa nel 1589 per essere poi chiamato presso l'università di Padova nel 1592 dove fu docente fino al 1610. Qui vive quelli che sono definiti da lui stesso "i suoi anni migliori" perché libero di studiare ed approfondire le sue idee. È in questi anni infatti che appronta delle modifiche ad un invenzione nata in Olanda e la rivolse verso il cielo per scoprirne i segreti: il cannocchiale. Grazie a questo strumento Galileo fece delle scoperte rivoluzionarie: come ad esempio il fatto che la Luna non avesse una superficie liscia e perfetta ma frastagliata, scoprì i satelliti di Giove ed osservò la via lattea. Ben presto lo scienziato si avvicinò alla teoria copernicana secondo la quale la Terra, insieme agli altri pianeti, gira intorno al Sole trovando però ostilità presso la chiesa e persino tra i propri colleghi che difendevano l'idea creduta fino a quel momento che tutti i pianeti, compreso il sole girassero, intorno alla Terra che si trovava al centro di tutto. Galileo fu per questo costretto a rinnegare ufficialmente le proprie idee, anche se non le abbandonò mai.
Le fasi del metodo sperimentale
Come già precedentemente accennato, l'eredità di Galileo più importante per cui può essere considerato il padre della scienza moderna è il suo innovativo metodo sperimentale. Andiamo quindi adesso ad analizzare come avvengono i passi verso la scoperta e la comprensione di un fenomeno naturale. La prima fase di partenza consiste nell'osservazione di un fenomeno naturale. Si formula quindi una prima ipotesi interpretativa, cioè delle possibili teorie che spiegano perché avviene il fenomeno osservato. Queste ipotesi vengono successivamente verificate attraverso uno o più esperimenti in quella che è la terza fase del metodo L'ipotesi che si rivela esatta è la base di una legge, che si cerca di esprimere attraverso una relazione matematica che lega le varie grandezze fisiche in gioco. Essa è accettata nel mondo scientifico come esatta almeno fino a quando non si osservino fenomeni che la confutino. Una legge scientifica infatti non è definitiva né immutabile, può essere infatti modificata o annullata se vengono studiati nuovi fenomeni che la rendono non più vera. Possiamo affermare in conclusione che tutte le successive importanti scoperte sono state fatte grazie a questo grande scienziato ed inventore, che con le fasi del metodo sperimentale ha gettato le basi per tutti gli scienziati che si sono avvicinati a questa affascinante materia da Galileo fino ai giorni nostri.