Funzioni giurisdizionali del Parlamento
Introduzione
Il Parlamento italiano è un organo collegiale e rappresentativo, costituito dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica. Il popolo elegge ciascuno dei membri, che costituiscono il principale organo di vertice della Repubblica. Il suo obiettivo principale è quello di emanare le leggi. La sua strutturazione prevede un Presidente, un Ufficio di Presidenza, le varie Giunte parlamentari, i Gruppi parlamentari, le Commissioni parlamentari e bicamerali. Il Parlamento assolve una lunga serie di funzioni, tra le quali quella politica, di controllo, quella ispettiva, elettiva, oltre al ruolo legislativo e alla funzione giurisdizionale. Abbiamo deciso di concentrarci proprio su quest'ultima. Scopriamo insieme le funzioni giurisdizionali del Parlamento, con tutte le loro caratteristiche fondanti.
Cosa sono le funzioni giurisdizionali
Vediamo cosa sono le funzioni giurisdizionali del Parlamento. Come stabilito dall'articolo 90 della nostra Costituzione, il Parlamento in seduta comune assume tale funzione. Mediante quest'ultima, esso acquisisce il potere di mettere sotto accusa anche il Presidente della Repubblica, in seguito a reati quali attentato alla Costituzione o per alto tradimento. La Corte Costituzionale possiede le competenze per il giudizio e si occupa delle varie controversie riguardanti la legittimità delle leggi dello Stato delle Regioni. Inoltre, tiene sotto controllo gli eventuali conflitti tra i poteri dello Stato e delle Regioni, oltre a possibili disaccordi tra le Regioni stesse. Tale incarico del Parlamento si svolge sempre seguendo le norme giuridiche generali ed astratte, da applicare a casi particolari e concreti.
Il ruolo del Consiglio Superiore della Magistratura
Le funzioni giurisdizionali del Parlamento sono esercitate da magistrati ordinari, che mantengono le loro funzioni fino al compimento del settantesimo anno di età. I magistrati non possono detenere alcun altro potere per garantire alla Magistratura tutta l'indipendenza necessaria per lo svolgimento dei suoi incarichi. Il Consiglio Superiore della Magistratura si occupa invece di assunzioni, trasferimenti, promozioni e provvedimenti disciplinari per i suoi sottoposti. Il CSM comprende ventiquattro membri. Tre di questi sono di diritto, tra cui il Presidente della Repubblica, primo Presidente della Corte Suprema formata da ventuno membri elettivi, sette dei quali eletti dal Parlamento in seduta comune con la maggioranza dei tre quinti dei componenti.
Le caratteristiche dei magistrati
Oltre ad essere indipendenti dal potere esecutivo, i magistrati usufruiscono del privilegio dell'inamovibilità. Nessuno può trasferirli, promuoverli o destinarli ad altri compiti senza il loro consenso. Una misura atta ad evitare che un funzionario di riguardo non possa decidere su una determinata controversia. I cittadini non magistrati possono partecipare all'amministrazione della giustizia nell'ambito della giurisdizione civile e penale. Chiari esempi sono i Giudici di pace, i Vicepretori onorari, i Giudici popolari ed i Giudici non magistrati. Ogni comune presenta vari Giudici di pace, che si occupano di controversie sociali. I Giudici popolari lavorano nelle Corti di Assise in primo grado e in appello. Quest ultime si compongono di due magistrati e sei cittadini estratti a caso in base a vari requisiti. I Giudici non magistrati lavorano nel Tribunale dei Minori. Ecco ancora le funzioni giurisdizionali del Parlamento.
Le motivazioni delle funzioni giurisdizionali
Ognuna delle funzioni giurisdizionali del Parlamento va motivata. Chiunque può fare appello davanti al Pretore, al Tribunale o alla Corte d'Appello in base alla controversia da risolvere. Dopo il giudizio d'appello, si può ricorrere alla Corte Suprema di Cassazione per quanto riguarda l'interpretazione della legge. Sono i Pretori, i Tribunali e le Corti d'Assise ad amministrare in primo grado la giustizia penale. È possibile presentare ricorso al Tribunale, alla Corte di Appello e alla Corte d'Assise d'Appello in caso di decisioni avverse. Dopo l'appello si può ricorrere alla Corte Suprema di Cassazione.