L'astronomia affonda le sue radici in tempi molto remoti. Già il popolo sumero e quello babilonese si erano avvicinati allo studio degli astri. Ma, in particolare nel VI secolo a.C., si cominciò a ricercare una logica che unisse i fenomeni naturali. Con la loro osservazione, la scuola filosofica di Mileto realizzò delle ipotesi e creò delle carte nautiche. Nello stesso secolo Pitagora sviluppò un progetto secondo il quale la Terra era sferica. Ipotizzò anche che gli astri dovessero seguire la legge dei numeri. Ed, infine, che le orbite dei corpi celesti fossero circolari. Nei secoli successivi gli studi astronomici e matematici si andarono via via sviluppando. Per moltissimo tempo due scuole di pensiero sostennero delle ipotesi diverse. Una basata sul sistema cosiddetto "geocentrico", in cui appunto la Terra (Geo) era al centro dell'universo, con il moto dei pianeti in traiettoria circolare. Mentre l'altra presupponeva un sistema eliocentrico, in cui il Sole (Elio) era fisso come tutte quante le stelle. E che, pertanto, era la Terra a girarvi attorno. Fu poi l'astronomo greco Tolomeo a perfezionare quest'ultima teoria. Ma solo nel XVI secolo Copernico, astronomo polacco, elaborò dei ragionamenti matematici per analizzarla al meglio. I suoi studi, benché approfonditi, lo portarono però erroneamente a ritenere che al centro dell'universo vi fosse il Sole. Il primo in assoluto a comprendere che le stelle non sono fisse e che l'orbita dei corpi celesti del sistema solare non è circolare, ma ellittica, fu lo scienziato tedesco Keplero.