Filosofia: il pensiero di Platone
Introduzione
La filosofia è quell'insieme di principi che cerca di interpretare e definire i modi del pensare e anche del'agire umano. Nel corso dei secoli si sono succeduti molteplici filosofi, ognuno dei quali ha dato la sua concezione ai diversi aspetti della vita. Uno dei più importanti è Platone. Allievo di Socrate, nasce ad Atene nel 428 a. C. Circa e, muore nella stessa città nel 348 a. C. Più della sua vita, sarà il suo pensiero ad influenzare, e in parte a plasmare, la storia della filosofia. Nei passi a seguire di questa guida verranno evidenziati i principi fondamentali del pensiero di Platone.
Occorrente
- libro di Filosofia.
La ricerca della conoscenza porta Platone a sviluppare la dottrina
Il pensiero di Platone, che si sviluppa in 36 opere, prende spunto da un fatto storico: l'uccisione di Socrate. La sua vita, come la sua filosofia, si basa dunque su un principio: l'assenza di giustizia. La politica e la filosofia si fondono così in modo ineluttabile, dando vita ad un dilemma fondamentale: esiste la giustizia? Nasce da qui la ricerca della conoscenza che, porta Platone a sviluppare la dottrina, attraverso la sua più grande invenzione filosofica: le idee.
Le idee, sono esseri non fenomenici presenti nell'iperuranio, un mondo sovrasensibile
Per spiegare le idee occorre fare una piccola introduzione su quello che rappresenta il pensiero di Platone. L'uomo è composto di due parti: il corpo e l'anima. Mentre il primo è un ente fenomenico, che si manifesta cioè ai sensi, il secondo elemento è un ente noumenico con una sua storia e una sua vita staccata da quella del corpo. Le idee, che a loro volta sono esseri non fenomenici presenti nell'iperuranio, un mondo anch'esso sovrasensibile, dove le idee vivono, sono conosciute dall'anima al momento della nascita (innatismo). Andando avanti col tempo, tuttavia, l'anima si "dimentica" di tali enti, potendo riscoprirli solo attraverso la reminiscenza, ossia il ricordo. Per questo motivo Platone identifica l'apprendimento con il ricordo.
Platone tenta di far capire ai suoi contemporanei che solo gli dei contemplano le idee nella loro interezza
Platone tenta di far capire ai suoi contemporanei (in particolare i sofisti e i materialisti) che solo gli dei contemplano le idee nella loro interezza, e che ai comuni mortali non rimane che tentare di conoscerle solo attraverso la filosofia, che è, appunto, l'amore per il sapere. Divide quindi la conoscenza in due categorie. La prima categoria è quella della conoscenza sensibile, ossia basata sui sensi e quindi presente nell'immaginazione e nella credenza. La seconda è quella intelligibile (la scienza) che si fonda sul pensiero discorsivo e l'intellezione. Naturalmente, questa seconda categoria, rappresenta per Platone il vero sapere.
Il dualismo presente nel pensiero gnoseologico di Platone, si rispecchia anche, oltre che sulla filosofia ontologica, anche nel suo pensiero politico.
Il dualismo presente nel pensiero gnoseologico di Platone, si rispecchia anche, oltre che sulla filosofia ontologica, anche nel suo pensiero politico. Nella "Repubblica", il filosofo ateniese ipotizza infatti una città in cui il potere è in mano ai filosofi, possessori della verità, coadiuvati da altre due classi, quella dei guerrieri e quella degli artigiani. Nella Repubblica ognuno rispetta il suo compito, trasmesso di padre in figlio, in base alle sue conoscenze. Se avvenisse il contrario, lo Stato non sarebbe un ente armonico e finirebbe dunque con l'essere distrutto.
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Consigli
- Ai comuni mortali non rimane che tentare di conoscere le idee solo attraverso la filosofia, che è, appunto, l'amore per il sapere.