Possiamo considerare il Verismo italiano come il "trapianto" del Naturalismo in Italia. In particolare ci sono state due condizioni favorevoli a ciò: la prima è la diffusione delle teorie positivistiche e la seconda è la presa di coscienza dei problemi dell'Italia all'indomani dell'Unità (la cosiddetta "questione meridionale" ad esempio). I principali esponenti del verismo sono, come abbiamo detto nel passo 2: Luigi Capuana, Federico De Roberto e Giovanni Verga. Come il Naturalismo, nel Verismo troviamo l'amore per il vero e l'importanza attribuita ai fattori ereditari e al contesto sociale, l'obiettività e l'impersonalità.Tuttavia ci sono anche alcune differenze. Nel Verismo infatti viene meno la componente analitica, i protagonisti dei racconti sono contadini, pescatori e pastori e soprattutto gli scrittori non hanno un vero e proprio impegno politico. Il compito dello scrittore è semplicemente quello di "fotografare" la realtà, rimanendo fedele al canone dell'impersonalità.C'è una grande differenza anche per quanto riguarda la scrittura: infatti i Veristi scelgono un italiano accessibile a tutti ma con l'aggiunta di inserti regionali come proverbi, modi di dire e metafore.