Per i positivisti uomo e natura sono in una contrapposizione legata alla costante lotta del primo per riuscire a dominarne gli elementi e poterli sfruttare a proprio vantaggio, piegandoli ai suoi voleri tramite gli strumenti del progresso. Il rapporto dei veristi con la natura invece è più neutro, perché l'uomo di fronte alla natura può sostanzialmente solo cercare di resistere. Dai romanzi veristi si intuisce uno studio osservativo della natura senza nessuna possibilità di ricavarne una morale ma solo uno schema di comportamento, spesso impredicibile.