Differenze tra impressionismo e postimpressionismo
Introduzione
La prima importante differenza tra impressionismo e post-impressionismo, risiede nella natura di queste due correnti artistiche. Il postimpressionismo, infatti, non è considerato un vero e proprio movimento artistico, in quanto esso nasce come superamento dell'impressionismo. In quanto tale si discosta dall'impressionismo e da tutte le nuove idee che lo caratterizzavano, conservandone solo alcuni aspetti; nasce con aspirazioni diverse, cambia la tecnica pittorica, l'uso del colore e lo scopo della pittura stessa.
Le origini
L'impressionismo nasce intorno al 1860, in Francia, con il desiderio di rappresentare la realtà quotidiana nel modo più autentico e riprodurre fedelmente la proprio esperienza visiva e sensoriale, ereditando questa aspirazione dal realismo, senza però mantenere il coinvolgimento politico e sociale. Il post-impressionismo, invece, si sviluppa a partire dal 1880, e durerà anche questo per circa un ventennio. Al contrario delle esperienze artistiche impressioniste, i pittori post-impressionisti hanno l'aspirazione di impressionare sulla tela le proprie emozioni e la propria soggettività, distaccandosi dalla realtà oggettiva. Con una drammaticità che si contrappone all'allegria impressionista.
I protagonisti
Tra i pittori impressionisti più conosciuti ricordiamo: Monet, Renoir, Pisarro, Degas per "La lezione di danza", Manet con la sua "Colazione sull'erba" e Cezanne, il primo a proporre alcuni cambiamenti, tanto da essere considerato anche lui un post-impressionista. Mentre tra i principali artisti post-impressionisti troviamo: Van Gogh che dipinge "I girasoli" e la celebre "Notte stellata", Gauguin e Munch con il famossimo "Urlo".
L'approccio alla pittura
Una particolarità delle opere impressioniste è la realizzazione "en plein air", ovvero "all'aria aperta". All'esterno, era davvero possibile catturare ogni sfumatura della luce, che poteva avere solo in quell'unico momento, non più ripetibile. Per poter dipingere all'esterno, inventano il cavalletto e i tubetti di colore, più comodi da trasportare e utilizzano tele più piccole. Al contrario i post-impressionisti ritornano a dipingere al chiuso, su tele più grandi, utilizzando quindi la memoria visiva; cosa che non poteva essere accettata dagli impressionisti, che dipingevano catturando l'attimo, proprio come si era cominciato a fare con la fotografia.
Il colore
Il rinnovamento dell'impressionismo risiede in particolare nell'uso del colore e della luce. La nuova tecnica pittorica è basata sull'utilizzo di colori puri, non diluiti; viene così a mancare la tecnica del chiaro-scuro, sono assenti vere e proprie ombreggiature, che diventano anch'esse colorate. Utilizzano soprattutto colori primari, che vengono accostati tra loro e non più mescolati. Il colore si crea nell'occhio dell'osservatore. Le riproduzioni risultano meno definite e addirittura sfuocate. I post-impressionisti continuano a prediligere colori vividi e intensi, ma si fanno più scuri e ritorna sopratutto il concetto di disegno.
Le emozioni
Nel post-impressionismo dipingere diventa un "linguaggio dell'emozione" e non una mera rappresentazione della realtà. Questi pittori evidenziarono la propria personalità e non nascosero le loro emozioni. Con i tratti carichi di colore cercavano di mostrare il loro modo di vivere i sentimenti, anche con una certa drammaticità, rimanendo però, ancora come gli impressionisti, fedeli alla natura e alla verità.