"Cuore" di De Amicis: analisi

Di: F. C.
Tramite: O2O 14/05/2017
Difficoltà:media
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Introduzione

Di origine ligure, lo scrittore Edmondo De Amicis, presto si trasferì a Torino dove, dopo aver combattuto a Custoza nel 1866, si diede al giornalismo. Nel capoluogo piemontese ebbe modo di respirare i moti patriottici del Risorgimento, proprio in questo clima nacque la sua opera più importante "Cuore". Questo libro apparentemente per ragazzi per essere compreso in pieno ha bisogno di un'analisi profonda. Ecco quindi una analisi dell'opera di De Amicis.

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Il contesto storico

Il titolo dell'opera ne racchiude l'essenza, sono numerosi infatti gli spunti morali attorno a miti affettivi e patriottici. Il contesto storico è centrale per comprendere lo spirito con cui De Amicis compose le sue opere, siamo nel Risorgimento, nel pieno del processo di Unificazione nazionale. Il testo vuole insegnare ai ragazzi, che saranno gli uomini del domani, le virtù civili. Dai vari episodi raccontati emergono l'amore per la patria, il rispetto per i genitori e per ogni forma di autorità, lo spirito di sacrificio e l'importanza degli atti eroici. Inoltre i personaggi che prendono parte al racconto provengono da ogni parte d'Italia, questo oltre a contribuire al grande successo del libro contribuì ad accrescere il sentimento di Unità che pian piano si andava definendo.

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Le fonti del libro

De Amicis racconta di essersi ispirato alla vita scolastica dei suoi figli Ugo e Furio nella stesura del libro e di aver ricreato poi lo specchio della società del suo tempo. L' opera è ambientata a Torino tra il 1878 e il 1886 ed è scritto sotto forma di diario. L'io narrante è Enrico Bottino, alunno di terza elementare in una scuola municipale di Torino nell'anno scolastico 1881-1882. Enrico annota i fatti salienti che avvengono ogni giorno dentro e fuori la scuola, descrive i suoi compagni, i loro genitori, i maestri, insomma rappresenta un'attenta panoramica del mondo di un ragazzo del XIX secolo.

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I racconti mensili

Agli episodi della vita quotidiana si accompagnano i "racconti mensili" nei quali il protagonista è sempre un ragazzo italiano che compie un'azione eroica. Questi sono, in ordine di apparizione: Il piccolo patriota padovano, La piccola vedetta lombarda, Il piccolo scrivano fiorentino, Il tamburino sardo, L'infermiere di Tata, Sangue Romagnolo, Dagli Appennini alle Ande. Questi racconti, riprendono il metodo educativo dell'epoca, che puntava ad inculcare nei ragazzi, attraverso storie di ragazzi come loro, l'amore per il proprio Paese, l'onore di essere Italiano (in un' Italia da poco formatasi) e il dovere di proteggere la Patria dall'invasore, anche a costo di sacrificare la propria vita.

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I presonaggi

I personaggi principali di Cuore sono i compagni di classe di Enrico: Garrone, forte, buono e generoso sempre pronto a difendere i più deboli anche prendendosi colpe non sue; Coretti, sempre allegro e infaticabile; Garoffi, sempre impegnato a trafficare oggetti; Coraci, il ragazzo calabrese; il Muratorino, sempre infagottato nelle giacche sproporzionate del padre; Nobis, ricco, elegante e superbo; Stardi, che supplisce con la volontà alla poca intelligenza; Nelli, il timido gobbo; Derossi, figlio di signori che eccelle in tutto; Franti, il cattivo, dal sorriso sarcastico che però De Amicis considera tra i migliori. Altri personaggi fondamentali del libro sono i genitori di Enrico che, per lettera, danno insegnamenti morali al figlio, la Maestrina dalla penna rossa e il Maestro Perboni, austero e provato dal dolore, ma buono e comprensivo.

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La struttura dell'opera

Tutti i personaggi sono delineati con grande precisione, sia fisicamente che caratterialmente e hanno poco spazio per cambiare la propria vita. Chi nasce povero avrà quindi poche probabilità di riscattarsi come, chi nasce "cattivo" probabilmente lo resterà fino da adulto. Cuore ci lascia la descrizione realistica di un'Italia estremamente povera, dove le famiglie sono abituate alla sofferenza, al dolore e alla morte e ogni giorno lottano per non essere sopraffatte dal destino. I personaggi, con le loro storie, ci entrano nel cuore, ci sembra di entrare nelle loro vite, nella loro quotidianità e non possiamo che restare commossi quando il piccolo Garrone rimane orfano di madre o quando uno dei piccoli protagonisti, si ammala di una malattia oggi facilmente curabile e si spegne nel suo lettino. Rimane però il mondo della scuola, che offre un'opportunità di crescita ai ragazzi, da uno spiraglio di speranza e, con il suo maestro attento e comprensivo, lascia uno sprazzo di felicità e riscatto ai piccoli protagonisti.

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