Imposteremo la nostra breve guida con l'obiettivo di andare a spiegare a voi lettori come riuscire a utilizzare il comparativo di uguaglianza nella maniera esatta. Il comparativo è una funzione interna all'aggettivo, che va a specificarne la qualità. I comparativi, inoltre, possono essere caratterizzati da una gradazione, che va a imprimere un'intensità maggiore o minore a livello espressivo. All'interno della grammatica italiana, troviamo tre gradi di comparativo: il comparativo di maggioranza, quello di minoranza e, infine, quello di uguaglianza. Uscendo fuori dalla forma del comparativo, la grammatica italiana ci offre anche altre opzioni, formate dal grado positivo, dove la qualità è espressa senza indicare intensità e quantità; dal grado comparativo, appunto, dove l'intensità è messa a confronto con un altro termine posseduto dal soggetto; grado superlativo, dove l'intensità è espresso in modo assoluto o relativo. Il comparativo ci permette di porre a confronto, appunto, di comparare. Il comparativo di maggioranza si ha quando il primo termine di paragone possiede la qualità espressa dall'aggettivo in misura più grande rispetto al secondo termine di paragone, mentre il comparativo di minoranza si ha quando il primo termine di paragone possiede la qualità espressa dall'aggettivo in minora minore rispetto al secondo termine messo a paragone.