Come tradurre una versione di latino
Introduzione
Il latino è una materia molto importante, la quale può apparire odiosa perché spesso si incontrano difficoltà nel fare le traduzioni. Per risolvere questo problema basta leggere attentamente questa guida e la versione non sembrerà mai più un ostacolo insormontabile! Per tradurre è necessario un vocabolario e un po' di buona volontà. Diamo dunque inizio a questa guida su come tradurre una versione di latino.
Occorrente
- dizionario latino-italiano
- manuale di grammatica latina
- carta
- penna
Il primo passo per tradurre dal latino all'italiano consiste nel leggere attentamente la frase, almeno tre volte. All'inizio, potrebbe sembrare un'operazione inutile, perché non si capisce nulla, ma questo sarà di grande aiuto perché il senso della frase già appare alla lettura. Infatti, l'italiano deriva dal latino e molto spesso basta poco per comprendere il senso. Una volta capito il senso della frase, basterà tradurre le parole. Ovviamente, non si deve tradurre parola per parola, ma in base alle regole studiate.
Dopo aver letto almeno tre volte la frase, si deve cercare il verbo. Il verbo - presente alla fine della frase - è un elemento fondamentale per la traduzione, perché la sua persona farà comprendere subito se il soggetto da cercare è plurale o singolare. Individuato il verbo, si deve cercare il soggetto, che in latino si esprime con il caso nominativo. Si devono conoscere i casi e le declinazioni per comprendere se il nome che indica il soggetto fa parte, per esempio, della prima declinazione o appartiene ad altre.
A questo punto, abbiamo soggetto e verbo; a meno che non si tratti di una frase estremamente breve, questo soggetto deve pur compiere un'azione (che è rappresentata dal verbo) su qualcosa o per qualcosa. Insomma, c'è bisogno di un complemento oggetto o di qualche altro complemento! In latino, il caso del complemento oggetto è l'accusativo. Conoscendo le declinazioni, sarà facile, aiutandoci con un vocabolario, scoprire quale parte della frase è all'accusativo.
Ovviamente in una frase possono essere presenti altre parti del discorso, come per esempio il complemento di specificazione o altri tipi di complemento. L'importante è conoscere le varie declinazioni, i vari costrutti, considerando che, quando l'insegnante assegna un compito, introduce al suo interno argomenti già trattati, quindi non dovrebbe essere nulla di particolarmente difficile.
Si consideri questa frase, per esempio: Lupus dentibus ossa vorabat. Dopo aver letto la frase il senso appare abbastanza chiaro. Per tradurre è necessario trovare il verbo. Vorabat è la terza persona dell'imperfetto Voro, che significa "divorare"; all'imperfetto è "divorava". Ma chi compie l'azione del divorare? Lupus è il nominativo, seconda declinazione: "Il lupo". Che cosa divorava? Le ossa. Con che cosa? Caso ablativo: con i denti.
Il lupo divorava le ossa con i denti.
Consigli
- conoscere le desinenze delle declinazioni latine
- conoscere i verbi e le loro coniugazioni
- avere basi piuttosto solide di analisi logica