Quando parliamo di una proposizione infinitiva italiana, il soggetto viene sempre sottointeso. In maniera analoga lo stesso discorso vale per la forma "di", più infinito; il soggetto in questi casi è lo stesso che vi possiamo trovare nella proposizione reggente. Ad esempio: "so di essere stato un vero gentiluomo", in questo caso il soggetto è sottointeso ossia: "io" so di essere stato un vero gentiluomo; la frase in latino, in questi casi, viene dettata come da regola ponendo l'accusativo piu l'infinito del verbo. Se i soggetti di un infinitiva sono pronomi di terza persona (egli, ella, essi, esse ecc) si rendono in latino con "eum", "eam", "eos", "eas", ma se il soggetto della reggente e dell'infinita è lo stesso si usa "se"; diversa cosa, invece, se il soggetto dell'infinitiva non dovesse combaciare con la frase reggente viene sostituito con "ille" oppure "is".