Come tradurre il periodo ipotetico in latino
Introduzione
All'interno di questa breve guida, ci occuperemo di lingue straniere e, per essere più precisi, a una lingua classica: il latino. Come potrete notare già leggendo il titolo della nostra guida, ora andremo a spiegarvi in pochissimi passi, e in maniera semplice, come andare a tradurre il periodo ipotetico in latino. Cominciamo subito questo interessante percorso.
Abbiamo subito un collegamento tra la lingua italiana e la lingua latina nella formazione del periodo ipotetico. Come in italiano, infatti, è costituito da due proposizioni, in cui la prima è dipendente è contiene al suo interno l'ipotesi, ovvero ciò che consegue all'azione che viene indicata dalla proposizione secondaria, che viene introdotta, molto spesso, attraverso "allora". Ad esempio per capire meglio quanto scritto: Se prenderai le medicine (premessa o pròtasi), allora potrai guarire dall'influenza (apòdosi). A seconda se si realizza o meno l'ipotesi e dell?azione conseguente, si possono distinguere tre generi di periodo ipotetico: è molto utile individuare immediatamente il tipo di periodo ipotetico, in modo date da non commettere errori di traduzione che potrebbero essere evitati agevolmente. Vediamo insieme come tradurre il periodo ipotetico in latino. Bisogna ricordare che la lingua latina sta alla base di moltissime lingue straniere correntemente parlate ai giorni nostri. Basti pensare alla struttura grammaticale della lingua tedesca che risulta essere di stretta derivazione latina (sono infatti presenti i casi). Oppure alla lingua inglese, che anche se di ceppo differente riporta diversi influssi dal mondo della lingua latina, dovuti al periodo di espansione territoriale dell'impero romano. Conoscere il latino è quindi un grande vantaggio anche quando ci si appresta a studiare le lingue così dette "moderne".
Occorrente
- grammatica latina
Il primo tipo
La prima tipologia viene chiamata realtà e ha compimento nel momento in cui si dovesse utilizzare in tutte e due le proposizioni il modo indicativo. Se questa condizione dovesse verificarsi, saremmo davanti a un periodo ipotetico di realtà o di obiettività, nel quale la premessa è un fatto reale e l?azione conseguente è realizzata sicuramente e anche necessaria. Esempio: se dici ciò, sbagli (si hoc dicis, erras).
Il secondo tipo
Per quanto riguarda, invece, il secondo tipo, viene detta possibilità e si verifica nel momento in cui tutte le frasi vengono coniugate al modo congiuntivo, per quanto riguarda i tempi principali, ovvero per il presente, per il perfetto, a seconda che l'ipotesi venga coniugata nel presente o nel passato. In questo specifico caso si ha un periodo di possibilità o di eventualità, in cui l?ipotesi è solo possibile da compiere e l?azione conseguente anch'essa possibile. Esempio: se dicessi ciò, sbaglieresti (si hoc dicas, erres).
Il terzo tipo
Spostandoci, invece, a occuparci del terzo tipo, esso viene chiamato dell'irrealtà e si verifica nel momento in cui le due proposizioni vengono coniugate entrambe al modo congiuntivo per quanto riguarda i tempi storici, che sono l'imperfetto o il piuccheperfetto a seconda se la premessa è irreale oggi o in passato. In questo caso si ha periodo di irrealtà, nel quale l?ipotesi non è reale o nel presente oppure nel passato ed esprime un?azione che non avviene o non è mai avvenuta. Ad esempio: se fossi ricco, comprerei una casa (si dives essem, domum èmerem).
Eccovi, in chiusura, un link d'approfondimento: https://it.wikipedia.org/wiki/Periodo_ipotetico_latino.
Consigli
- conoscere bene il periodo ipotetico in italiano