Come tradurre al meglio una versione di latino
Introduzione
L'esercizio della versione dal latino è l'apice dello studio di questa materia per gli studenti delle scuole superiori. Una volta appresa la grammatica infatti si richiede allo studente una interpretazione del testo scritto in una lingua che è ricca di doppi significati ed ambiguità. La versione in buona sostanza non è soltanto una semplice traduzione ma è una resa di un testo in una lingua differente mantenendo da un lato la consistenza grammaticale e dall'altro la leggibilità. Vediamo quindi come tradurre una versione latina.
Comprendere il testo
L'esercizio della versione di latino parte necessariamente con la lettura approfondita del testo in modo tale da farci un'idea dell'argomento, del tono e del degli eventuali passaggi ambigui sui quali dovremmo lavorare di più. La lettura della versione deve essere molto lenta e deve volgere l'attenzione fin da subito soprattutto ai verbi che vengono usati, per capire se l'autore sta parlando in prima persona o meno. Può essere utile, dopo aver finito la lettura, cerchiare tutti i verbi che sono presenti nella versione. Per l'analisi più specifica, quella grammaticale, è opportuno ricordare le varie declinazioni, per poter riconoscere il caso di un qualsiasi termine. Ricordo brevemente che le declinazioni sono cinque; ogni declinazione ha sei casi che sono nominativo, genitivo, dativo, accusativo, ablativo e vocativo, ha tre generi che sono maschile, femminile e neutro e ha due numeri che sono singolare e plurale. Purtroppo moltissime desinenze si ripetono e questo non aiuta, sebbene al gran parte dei sostantivi appartenga alle prime tre declinazioni. È opportuno conoscere la coniugazione dei verbi e i vari tempi, presente, congiuntivo oltre all'importanza della consecutio temporum che segue regole rigidissime in latino. Ricordo anche che è molto importante sapere come vengono coniugati gli ausiliari essere e avere e il fatto che il loro uso rispetto all'italiano è molto differente.
Analizzare il testo
Una vota compreso il senso del testo per come è stato redatto in origine si passa alle analisi che ci aiutano a riportare le frasi dal latino all'italiano. L'analisi del periodo quella logica e grammaticale. Aiutandosi con una matita, si divide attraverso una sbarra tutte le frasi. Per analisi del periodo si intende l'individuazione di più proposizioni da cui è composto il periodo. Abbiamo quella principale, che contiene il soggetto e le varie proposizioni coordinate che sono individuate da determinate particelle. Cito una parte di queste per spiegarmi meglio: abbiamo la proposizione incidentale, oggettiva, avversativa, causale, condizionale, consecutiva, finale, dichiarativa, relativa, temporale, modale ecc. Bene, avendo già cerchiato i verbi, dobbiamo ricordarci che ogni frase è composta da soggetto, verbo e complemento oggetto, dopo seguono gli altri complementi come quello di termine o di specificazione. Ricordiamo che la struttura del periodo e della frase in latino è radicalmente differente da quella italiana perché grazie ai casi non ci sono ambiguità, quindi alcune parole possono trovarsi a molte righe di distanza l'una dall'altra pure restando vincolate in maniera univoca.
Analizzare la struttura
Molti autori latini, come Cicerone e Seneca oppure Catone sono molto difficili da affrontare perché grazie alla grande dimestichezza che essi hanno con la retorica, hanno scritto testi con strutture molto frammentate e piene di ellissi. L'uso delle subordinate in latino è importantissimo ma difficile da rendere in italiano. Un soggetto di una frase può trovarsi staccato dal suo verbo da moltissime frasi subordinate, il che impedisce ovviamente una trasduzione all'impronta. Per autori complessi conviene almeno mentalmente destrutturare il testo riportando le subordinate all'ordine che devono avere in italiano. In una versione scolastica purtroppo non si possono violare le strutture relative alla punteggiatura, e di conseguenza il livello di naturalezza de testo non sempre è il migliore perché i peridi sono più lunghi rispetto alla lingua moderna.