Come Sviluppare Un Disegno Di Ricerca Sperimentale
Introduzione
Il processo di ricerca sperimentale segue una lista dettagliata di regole ben precise. Quest'ultimo può essere descritto come un percorso circolare scandito da varie tappe, al termine delle quali ci si ritrova al punto iniziale. Se si desidera seguire un lavoro scientificamente corretto è dunque obbligatorio percorrere tutte le varie fasi nella loro interezza. Vediamo quindi insieme, passo dopo passo, come procedere correttamente in ciascuna tappa per sviluppare un corretto disegno di ricerca sperimentale.
Come prima cosa identificate il problema del quale ci si vuole occupare. Si può scegliere fra le fonti più varie, l'importante è che ci si prefissi come obbiettivo il risolvere un problema rilevante. Successivamente delineate nel dettaglio il disegno di ricerca nel suo complesso, precisando l'oggetto da osservare, le condizioni in cui esso è posto, gli strumenti di misura per rilevare i dati, i metodi di codifica, i test statistici e via dicendo. A questo punto è ora di mettere in atto tutte le procedure stabilite precedentemente.
Procedete quindi raccogliendo dei dati, i quali saranno oggetto di studio approfondito per le tappe successive. Infatti, per diventare comprensibili, tali osservazioni empiriche devono obbligatoriamente essere codificate. Ciò di solito avviene in una tabella. Giunti fin qui, sarete arrivati alla fase in cui dovrete analizzare i dati precedentemente raccolti. I dati raccolti costituiscono la cosiddetta «popolazione» o «universo»: tuttavia per procedere all'analisi statistica successiva viene selezionato un solo campione di dati che sia rappresentativo per l'intera «popolazione», in quanto raccogliere l'intero «universo» dei dati è impossibile. Per questo motivo la scelta del campione rappresenta un passaggio molto importante ai fini dell'esperimento.
Procedete a questo punto con l'analisi statistica. Il compito del ricercatore è quello di interpretare i dati, verificando in questo modo se i risultati ottenuti danno o meno una risposta all'ipotesi di ricerca che ci si è posti all'inizio del percorso. Infine, poiché la scienza è un fatto pubblico e non privato, i risultati raggiunti devono essere comunicati con i mezzi più idonei. Questa divulgazione di dati scientifici è solitamente svolta attraverso comunicazioni orali nei convegni, in articoli appositi nelle riviste scientifiche o, in alternativa, nei libri di materia. Buon lavoro.
Consigli
- I dati raccolti costituiscono la cosiddetta «popolazione» o «universo»: tuttavia per procedere all'analisi statistica successiva viene selezionato un solo campione di dati che sia rappresentativo per l'intera «popolazione», in quanto raccogliere l'intero «universo» dei dati è impossibile.