La macroeconomia, quindi, nasce da molteplici relazioni tra diversi elementi, che si sviluppano tra la "domanda complessiva" e "l'offerta complessiva" espressa dal singolo Paese preso in esame.
Tali interrelazioni vanno costantemente monitorate per capire come apportare eventuali correttivi che possano determinare vantaggi oggettivi per l'intera collettività.
Per far capire il tutto, è meglio fare un piccolo esempio: consideriamo che in un certo intervallo di tempo si registri un eccesso di offerta di prodotti. In questo caso, è evidente che le scorte di magazzino aumentano in misura eccessiva e, più questa situazione perdura, più l'azienda produttrice sarà spinta a far calare in modo proporzionale la produzione. Tale fenomeno porta ad inevitabili conseguenze che, nel medio e lungo periodo, possono andare ad incidere sul mantenimento dei livelli occupazionali e cioè dei posti di lavoro. L?azienda, riducendo le vendite ed aumentando i costi di magazzino, può vedersi costretta a tagliare sul personale.
Naturalmente, la diminuzione degli occupati causa inevitabilmente un calo dell'incasso relativo alle tasse da parte dell'Erario (cosiddetto gettito fiscale), poiché i redditi complessivi diminuiscono e vengono pagati minori contributi previdenziali da parte delle aziende, costrette a licenziare i propri lavoratori dipendenti o addirittura a dichiarare il proprio fallimento, costringendo l'amministrazione ad aumentare la pressione fiscale su cittadini e imprese proprio per compensare tali perdite.
Questo esempio è utile per capire come ogni elemento sia fortemente collegato all'altro. Non si può considerare un elemento come singolo e indipendente, ma come facente parte di una catena enorme di cui esso ne forma solo una piccola parte.