Il coefficiente di variazione è definito dal rapporto fra deviazione standard e media espressa in valore assoluto: V = s / |x|. Cosicché, a titolo di esempio, se ho due campioni statistici, uno relativo al peso medio e l'altro relativo all'altezza media di adolescenti compresi tra i 12 e 16 anni, e ne ho ricavato la deviazione standard e il valore medio, al posto della deviazione standard posso utilizzare l'indice in questione per confrontare la variabilità, in valore assoluto, delle due rilevazioni rispetto alla media. Il confronto va quindi effettuato tra i due coefficienti di variazione relativi ad ogni campione rilevato. Un altro esempio potrebbe essere quello in cui abbiamo due tipi di distribuzioni, la prima è A e la seconda è B. A misura il reddito dell'Unione Europea mentre B quello degli Stati Uniti d'America. In entrambi i dati vengono usate due unità di misura diverse, nel primo caso l'euro e nel secondo il dollaro.Per tutte e due le distribuzioni si calcolerà il reddito medio (attraverso una semplice media aritmetica) e la devianza standard (quindi la dispersione assoluta). Gli indicatori di dispersione, per via delle diverse unità di misura, non possono essere confrontati. Pertanto bisognerà calcolare, innanzitutto, la dispersione relativa. Successivamente, per entrambe le distribuzioni si calcolerà il coefficiente di dispersione o di variazione. Alla fine dei calcoli risulterà che i coefficienti di variazione saranno tra loro comparabili.