Come scrivere poesie
Introduzione
Scrivere poesie è senza dubbio un'attività creativa e gratificante che permette di spaziare con la fantasia e con l'immaginazione. È una delle forme artistico-espressive umane più vicine all'inconscio, ed il linguaggio poetico, come quello delle arti figurative, viene infatti accostato a quello onirico, grazie all'elevata pregnanza simbolica. Da un punto di vista comunicativo, il componimento poetico è un messaggio centrato su sé stessi e non sul destinatario, che spesso è costretto a decodificarne il significato profondo. Come qualsiasi altro codice strutturato, ha le sue regole e richiede la conoscenza di alcune tecniche di base. A tal proposito, nei successivi passi, spiegherò come scrivere delle poesie, approfondendone alcuni aspetti, come le caratteristiche e le regole generali, la scelta della tematica di cui parlare, il ritmo e le figure retoriche. Iniziamo!
Occorrente
- Carta
- Penna
Conoscere le caratteristiche generali
Come prima cosa, il componimento poetico, che sia libero od organizzato in schemi tradizionali (sonetto, epigramma, canzone e via di seguito), è un genere composto da tre elementi essenziali: versi (misurati da sillabe ed eventualmente raggruppati in strofe), ritmo (prodotto dalle rime, dalla metrica o dalla quantità sillabica) e linguaggio specifico (caratterizzato da figure retoriche e da simboli). Stabiliti questi criteri, cominciate a scrivere, magari prendendo spunto e ispirazione da un poeta che si predilige. Nella storia della letteratura, tutti i grandi autori hanno avuto modelli di riferimento. Tenete presente che una poesia può essere anche composta da una sola strofa, ma deve necessariamente essere suddivisa in versi. Questo vuol dire che, detto in modo semplice, bisogna andare a capo dopo qualche parola. Se così non si facesse, verrebbe fuori una prosa e non una poesia. Evitate di scrivere dei versi troppo lunghi, che renderebbero più pesante la lettura del testo poetico.
Seguire alcune regole
Quando si scrive una poesia, bisogna seguire alcune regole fondamentali. Prima di tutto, non bisogna esagerare con la punteggiatura. Per esempio, non inserite troppi punti esclamativi o interrogativi uno di seguito all'altro, come se steste scrivendo un messaggio ad un amico. I puntini di sospensione, invece, vanno bene, ma ricordatevi di non metterne più di tre. Inoltre, ogni strofa dovrebbe terminare con un segno di punteggiatura, che sia un punto, una virgola, un punto e virgola e così via. Tra una strofa e l'altra, lasciate uno spazio. Un'altra regola è questa: abbandonate l'idea di dover spiegare ogni singolo verso in modo che si capisca chiaramente il significato. Le poesie sono più suggestive e affascinanti quando il loro significato è misterioso. In questo modo, il lettore sarà più incuriosito e potrà dare un'intepretazione soggettiva alla poesia. Per quanto riguarda invece la lunghezza della poesia, è bene non eccedere, poiché una poesia troppo lunga rischia di risultare noiosa. Di solito, le poesie composte da poche strofe vengono lette più facilmente e sono più incisive.
Scegliere una tematica
Un altro aspetto fondamentale è la scelta della tematica di cui si vuole parlare all'interno della poesia. In questo caso, non ci sono delle vere e proprie regole da seguire. L'unico principio che deve guidare la vostra scelta, è quello di orientarsi verso un argomento a cui siete molto legati o di cui avete voglia di parlare. Può trattarsi di un'esperienza particolare che avete vissuto, di un'emozione che volete esternare in qualche modo, di una parte di voi che volete mostrare al mondo e così via. Non è necessario scegliere un argomento ricercato o complesso, anche parlare di semplici fatti della vita quotidiana andrà bene, purché le parole nascano spontaneamente e siano capaci di toccare il cuore della gente. A questo proposito, prediligete un linguaggio semplice e non troppo aulico, per comunicare più facilmente con i lettori. Se avete voglia di parlare di una tematica comune, quindi già trattata molte volte da altri autori, come per esempio l'amore o la guerra, cercate di farlo in modo originale e personalizzato, dando libero sfogo a ciò che avete dentro ed esprimendo il vostro punto di vista. In particolare, cercate di non spiegare i concetti in modo astratto, ma utilizzate piuttosto delle immagini concrete, che suscitino subito un'emozione o un'idea nel lettore. Per esempio, se volete parlare della libertà, evocate un'immagine ben precisa, come quella di un'aquila che solca un cielo infinito. Inoltre, per rendere originale e coinvolgente il vostro componimento, scegliete il giusto ritmo e servitevi di figure retoriche efficaci e particolari.
Dare il giusto ritmo
La lunghezza dei versi è frammentata seguendo regole metriche convenzionali o un ritmo personalizzato, sciolto e libero. Tale lunghezza è determinata dalle sillabe che compongono un verso. Secondo la metrica italiana, ci sono 11 tipi diversi, che vanno dal monosillabo (verso composto da una sillaba) all'endecasillabo (verso composto da 11 sillabe). In alternativa, potete utilizzare anche il verso libero, che non ha un numero preciso di sillabe. Oltre a ciò, per determinare il ritmo, bisogna prendere delle decisioni anche per quanto riguarda la punteggiatura, le rime e gli accenti sulle parole. Per esempio, utilizzare molti segni di punteggiatura permetterà al lettore di fare delle pause, mentre nel caso contrario, i versi andranno letti tutti d'un fiato. La scelta dipende dalle emozioni che volete trasmettere: se, per esempio, volete esprimere una sensazione di ansia, usate un ritmo veloce e con poca punteggiatura, che quasi faccia mancare il fiato a chi legge. Le rime sono molto utili per dare un bel ritmo alla poesia. Ce ne sono di diversi tipi, i più comuni sono: la rima baciata (il primo verso fa rima con il secondo, il secondo con il terzo e così via); la rima alternata (i versi rimano in modo alternato, quindi il primo con il terzo e il secondo con il quarto); la rima incrociata (il primo verso fa rima con il quarto, il secondo con il terzo). Comunque, il passo più difficile da effettuare, è quello di dare ritmo e musicalità quando non ci sono rime. Dopo aver scritto il testo, rileggete la poesia ad alta voce. In questo modo, noterete eventuali dissonanze o parole che suonano male e potrete fare le opportune correzioni. Ancora meglio, accompagnate la lettura battendo ritmicamente un piede, così da poter accorciare o estendere i singoli versi seguendo la cadenza.
Usare le figure retoriche
Tra le figure retoriche più semplici e comuni, ci sono: le similitudini, le metafore, le sinestesie, gli ossimori e le anofore. La similitudine consiste nel paragonare due oggetti diversi ed è sempre introdotta da "come" e "sembra". Ad esempio: "Giaci come il corpo".
La metafora è un simbolo linguistico, si costruisce sostituendo un oggetto con un altro. Per esempio: "Il mondo è un grande deserto. Nel deserto, io guardo con occhi asciutti me stesso". È una figura retorica a forte impatto emotivo, essenziale nella scrittura poetica.
Con la sinestesia si associano percezioni sensoriali diverse: "sguardo gelido", "lacrime amare". "una roccia di gridi".
L'ossimoro consiste in un accostamento di due parole contrastanti, ad esempio: "silenzio assordante".
Infine, l'anafora consiste in una ripetizione della stessa parola all'inizio di versi consecutivi. Ad esempio: "Così bella / così innocente".
Oltre a queste, ci sono anche delle figure più complesse, come l'allegoria. Essa consiste nell'attribuire un significato particolare a una parola o a una frase, che nel linguaggio comune ha un altro signfiicato. Ad esempio, i primi versi della Divina Commedia contengono un'allegoria: "Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura / che la diritta via era smarrita". In questo caso, lo smarrimento di Dante nella selva, indica uno smarrimento più complesso, cioè la perdita dei valori morali.
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Consigli
- Inizialmente, potete prendere ispirazione dal vostro autore preferito
- Scrivete dei versi e fate varie prove, finché non troverete il vostro stile, che vi differenzierà dagli altri poeti