Come riconoscere se un'unità è a reggipoggio o a franapoggio
Introduzione
Nel caso in cui avessimo la necessità di leggere una carta geologica, uno dei fattori assolutamente fondamentali è quello di capire le geometrie delle unità geologiche, la loro immersione, inclinazione: fondamentalmente bisogna comprendere le relazioni che hanno con la topografia, in maniera tale da capire su che tipo di terreno si sta lavorando e cosa aspettarsi in termini di resistenza e consistenza. È quindi importante riuscire con un colpo d'occhio a valutare se l'unità che stiamo osservando è a reggipoggio oppure a franapoggio: solamente così, infatti, potremmo operare in sicurezza. Attraverso i passaggi seguenti cercheremo di spiegarvi come procedere per riconoscere le varie unità in modo corretto e sicuro.
Occorrente
- concentrazione
Per iniziare lo studio si deve assolutamente considerare che cosa si intenda esattamente con i termini reggipoggio e franapoggio. Con il termine reggipoggio si vuole caratterizzare un'unità che abbia immersione in direzione opposta rispetto all'inclinazione del pendio. L'unità, in questo caso, entra nel pendio quasi a sorreggerlo: è proprio da questo che deriva il termine reggipoggio. Con il termine franapoggio, invece, si intende caratterizzare un'unità che abbia immersione nella stessa direzione dell'inclinazione del pendio. In questo caso, però. È bene ricordare che esistono due due casi limite: l'unità può essere a franapoggio con una inclinazione inferiore rispetto al pendio, oppure a franapoggio, quindi con una inclinazione superiore a quella del pendio.
Ora che abbiamo compreso con esattezza la tipologia delle due unità, si può andare a studiare con attenzione i casi sulla carta, così da poter capire come vengano esattamente rappresentati per poterli individuare immediatamente e semplicemente. Per comprendere al meglio, si può iniziare a supporre di avere un'unità planare perfettamente orizzontale, quindi è possibile vedere come venga rappresentato questo caso limite. Infatti, bisogna dire che questo rappresenta senza dubbio il caso più semplice e meno frequente. Ancora, è importante ricordare il significato delle curve di livello (isoipse): queste sono delle linee che collegano più punti che si trovano alla stessa quota, definendo in questo modo dei piani, a diversa quota, che tagliano la topografia. Quindi, qualora ci si trovasse di fronte a una unità orizzontale, questa avrà il proprio limite che segue perfettamente l'andamento delle isoipse.
Dopo aver compreso alla perfezione questo caso eccezionale, si può procedere tranquillamente con lo studio dei casi più frequenti e realistici. Nel caso del reggipoggio si è di fronte ad una unità che entra dentro il pendio, il suo limite quindi attenuerà l'andamento delle isoipse. Nel caso del franapoggio meno inclinato del pendio, si vedrà sulla carta che il limite dell'unità tende ad accentuare l'andamento delle isoipse. Nell'ultimo caso, del franapoggio più inclinato del pendio, invece, si vedrà che il limite presenta un andamento opposto a quello delle isoipse. Come ultimo passaggio è da ricordare che un versante a franapoggio sarà tendenzialmente instabile, in quanto le unità tenderanno naturalmente a scivolare o a franare verso valle, favorite appunto dall'inclinazione del versante. Si tratta di una situazione che, invece, nel caso in cui si avessero delle unità a reggipoggio non si verifica: in questa circostanza si può assistere invece a dei movimenti franosi per ribaltamento.
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Consigli
- Prima cerca di capire grossomodo la topografia, quindi gli alti, le valli e da che parte scendono i versanti