Come redigere la bibliografia della tesi
Introduzione
Dopo tanti anni di duro studio, ecco, finalmente si arriva alla stesura dell'agognata tesi di laurea. Per la buona riuscita della tesi, non bisognerà però commettere l'errore di sottovalutare la bibliografia che, al contrario, è di grande importanza visto che indicherà quali studi e libri, riguardanti l'argomento scelto, sono stati consultati, dando prestigio e, soprattutto, autorevolezza ed affidabilità al nostro scritto. Una bibliografia ben redatta, infatti, potrà aiutare il lettore ad approfondire i temi trattati e stimolarne l'interesse. Vediamo, allora, come redigere correttamente la nostra bibliografia ed ottenere 110 e lode (o almeno si spera!).
Le fonti
Mentre avviene la stesura della tesi, molti saranno i testi che verranno consultati e la bibliografia dovrà, appunto, contenere l'elenco completo delle opere utilizzate. Al contrario, tutto ciò che non è mai stato consultato personalmente non dovrà in alcun modo essere citato nella suddetta bibliografia. L'errore più comune, infatti, è quello di riportare nella nostra bibliografia quella "copiata" da uno dei libri consultati, in una sorta di cascata infinita. Inoltre, nella nostra bibliografia non dovremo limitarci a citare solo i canonici testi, ma tutte quelle fonti a cui abbiamo attinto e fatto riferimento, sia concettualmente che con citazioni virgolettate. Dunque spazio nella bibliografia anche ad articoli di giornali, riviste e persino siti internet.
Le regole
Non bisogna dimenticare, inoltre, che ogni disciplina ha il suo standard di riferimento. Per esempio, per quel che riguarda le materie mediche viene utilizzata sempre la "bibliografia Vancouver". Quindi, in base al settore ed alla materia dei vostri studi e della vostra tesi, dovrete utilizzare quella più appropriata, chiedendo, se necessario, aiuto al vostro docente relatore che saprà indirizzarvi sullo stile bibliografico da adottare. Una regola base, da seguire nella stesura della bibliografia, riguarda essenzialmente l'ordine in cui elencare il materiale utilizzato, che dovrà essere citato in ordine alfabetico per cognome dell'autore e non per titolo dell'opera, come si potrebbe facilmente essere portati a pensare. Se poi dello stesso autore ci sono più opere da menzionare, si procederà ad elencarle in ordine cronologico a partire dalle opere meno recenti fino a quelle più attuali.
I dati
Ora che sappiamo come ordinarli, come e cosa dobbiamo scrivere esattamente? Procediamo ad inserire, quindi, cognome e nome (di quest'ultimo basterà l'iniziale puntata) dell'autore in primis, il titolo e il sottotitolo del libro (possibilmente in corsivo), il luogo dove è stato pubblicato, la casa editrice e la data di pubblicazione, separando ogni voce con una una virgola. Se il testo è suddiviso il più volumi, bisognerà indicare anche il numero del tomo e, se esistono diverse edizioni dello stesso testo, anche il numero di edizione e il numero di pagine di cui è composto quello cui abbiamo fatto riferimento. Infine, se l'edizione originale è in lingua straniera ma si fa riferimento ad una traduzione in lingua italiana, bisognerà indicare anche tutti i dati del testo tradotto (cognome e nome del traduttore, casa editrice ecc, come se fosse una nuova fonte da inserire). Potrebbe, poi, capitare di inserire nella bibliografia un libro scritto da più autori. In questo caso, si inseriranno il cognome ed il nome degli autori in ordine alfabetico, sempre con il nome puntato. Seguirà il titolo del libro in corsivo, la città dove è stato pubblicato, la casa editrice e l'anno della pubblicazione. Nel caso, infine, abbiate consultato un libro scritto da più autori, ma in realtà abbiate letto solo un saggio in esso contenuto, allora bisognerà citare, nell'ordine e separati da una virgola, il cognome e il nome puntato dell'autore del saggio in questione, il titolo del saggio ed infine il cognome di tutti gli autori che hanno contribuito alla stesura del libro completo.
Le riviste
Se si vorrà inserire nella bibliografia un articolo pubblicato su di una rivista o un giornale, si dovranno scrivere il cognome ed il nome dell'autore (il nome sempre puntato), il titolo dell'articolo, quello della rivista stessa preceduto dal suffisso "in", l'anno e il numero della rivista, la data di pubblicazione e, se possibile, anche il numero della pagina o l'intervallo di pagine cui si fa riferimento. Per redigere una buona bibliografia si potranno inserire senza problemi anche dei riferimenti presi da siti WEB. In questo caso ci si potrà limitare solo ad una menzione nel testo dell'indirizzo web in questione e, se conosciuto, il nome dell'autore o della redazione. All'occorrenza, però, si potrà scegliere di considerare la fonte digitale alla stregua di una cartacea, specificando però anche l'indirizzo web di riferimento. Infine, se non lo sapete già, la bibliografia va inserita alla fine della tesi, subito dopo le conclusioni.
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Consigli
- Per facilitarvi la compilazione, tenete sempre a mente lo schema "autore - anno - titolo - luogo - editore - data" e poi tutte le altre informazioni aggiuntive. Se alcune informazioni non sono reperibili, non avvilitevi, inserite quelle conosciute cercando di rispettare lo schema il più possibile e ricordando sempre lo scopo ultimo della bibliografia: l'individuazione esatta del testo consultato.
- Alcuni articoli tratti da riviste digitali dispongono del Digital Object Identifier (abbreviato DOI), da inserire in fondo alla citazione bibliografica. Qualora il DOI dovesse mancare o non essere reperibile, potrete sostituirlo con la sua URL (ossia l'indirizzo web completo).