Come individuare un poliptoto
Introduzione
Imposteremo la guida su quattro differenti passi, con l'obiettivo finale di riuscire a spiegarvi come individuare un poliptoto. Possiamo incominciare con la nostra serie di argomentazioni su questa tematica che ritengo essere particolarmente interessante.
Le figure retoriche nella lingua italiana sono davvero tantissime e alcune di queste molto difficili da individuare. Di quest'ultima categoria fa sicuramente parte il poliptoto (o polittoto). Come vedremo in questa guida, difatti, il poliptoto si nasconde e confonde con la figura della ripetizione e solo una sua particolare caratteristica permette di distinguerli. Ciò nonostante, si tratta di una figura molto presente nella letteratura italiana e latina, come nella Divina Commedia di Dante, in Catullo, Torquato Tasso, Petrarca, ecc. Attraverso i passi successivi della guida, riusciremo a fornirvi delle indicazioni che vi aiuteranno a non cadere più in questo errore, riuscendo conseguentemente a riconoscere il poliptoto. È inutile ricordarlo: serve pratica per comprenderlo al meglio.
Occorrente
- Libro di gramatica
La definizione di poliptoto
Possiamo immediatamente incominciare dando una definizione al poliptoto. Il poliptoto è una figura retorica che consiste nella riproposizione di una parola a breve termine nell'enunciato che, pur essendo la medesima, ha una funzione differente dal punto di vista della sintattica. Si potrà dunque avere la ripetizione della stessa parola con diverso significato. Per fare un esempio, pensate alla parola volto, che è un sostantivo per indicare il viso, ma volto può essere anche la prima persona singolare presente del verbo voltare.
Il poliptoto e la ripetizione
Proprio per questa ragione spesso essa si concretizza in una ripetizione; d'altronde, il poliptoto si differenzia dalla ripetizione per il diverso significato assunto dalla seconda parola rispetto alla prima, pertanto il poliptoto viene anche detto variazione. In questo medesimo senso, potrete riscontrare dei poliptoti anche nella riproposizione a breve termine di uno stesso verso, ma con coniugazione differente in tempi e modi.
Esempi di poliptoto
Una volta che abbiamo posto le basi della questione lungo i passi che abbiamo appena completato, possiamo vedere qualche utile esempio relativo a dei poliptoti, in maniera tale da semplificare la comprensione della tematica. Comincerei subito con "Cred' io ch'ei credette ch'io credesse..." (Dante Alighieri, Divina Commedia): questo è, come vi spiegavamo, il caso di un verbo coniugato in maniere diverse (persona, tempo, modo,...). Si tratta di un molteplice poliptoto. Oppure, altro esempio, potremmo avere, come vi abbiamo accennato, una modificazione di significato del termine ripetuto: "Sono ambo stretti al palo stesso; e vòlto / è il tergo al tergo e 'l volto ascoso al volto." (T. Tasso, Gerusalemme Liberata): questo che vi mostriamo è prorpio l'esempio di volto. Per quanto riguarda il caso iniziale, esso è coniugato al participio passato del verbo volgere mentre, successivamente, avremo volto con un altro significato, che è quello di sinonimo del vocabolo "viso".
Ultime informazioni
Nella letteratura latina troviamo molti altri esempi, come in Catullo: "Soles occidere et redire possunt; Il Sole può calare e ritornare; nobis cum semei occidit brevis lux,... " per noi quando la breve luce cala; oppure in Plauto: "Staphyla: Nam cur me miseram verberas? Euclito: ut misera sis, atque ut te dignam mala malam aetatem exigas".
Per poter concludere quest'interessante guida, vorrei consigliarvi la lettura di ulteriori articoli, che vadano a darvi altri chiarimenti sull'utilizzo della figura retorica del poliptoto. Eccovi, con questo obiettivo, questo link: http://www.softwareparadiso.it/studio/letteratura/scrittori/figure_retoriche_poliptoto.html.
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Consigli
- Esercitatevi nell'individuare questa figura retorica in qualsiasi testo leggiate.