Per prima cosa, è fondamentale fare qualche piccolo esempio, in modo tale da comprendere i concetti in modo agevole. Immaginiamo di battere un martello su un chiodo contro un muro, e di fare la la stessa operazione, avvalendosi di una caffettiera al posto del chiodo. Come si potrebbe facilmente intuire, mentre nel primo caso il muro viene facilmente perforato, se si utilizza la caffettiera tutto questo non avviene. Questo succede perché, a parità della forza esercitata, la stessa tende a concentrarsi su un'area molto più piccola nel caso del chiodo. Infatti, si avrà il seguente calcolo: P=F/A (o, equivalentemente, F=p*A), in cui per P si intende la pressione esercitata, mentre F sta per forza ed A indica l'area interessata. Quindi, a parità della forza impressa sul chiodo e sulla caffettiera, la pressione sarà maggiore nel caso in cui l'area sia minore. Questo concetto consente anche di spiegare anche perché i fachiri possano sdraiarsi su un letto di chiodi. Tra l'altro, possiamo affermare che più chiodi ci sono, a parità di superficie del corpo, meglio è. Infatti, la forza peso P = mg viene bilanciata dai chiodi, diciamo in numero di N. Per tale motivo la pressione di ciascun chiodo contro il corpo è data dalla formula: P = F/A = (mg/N) / A = mg/NA. Si capisce come più elevato è il numero dei chiodi N, maggiormente la pressione per singolo chiodo si riduce.