Come fare una sezione geologica
Introduzione
La sezione geologica è la rappresentazione dell'intersezione di un piano verticale con la superficie di un territorio e forma una rappresentazione bidimensionale del territorio stesso. Viene molto utilizzata in geologia per lo studio e la ricerca, e in geologia tecnica dove viene utilizzata per motivi geognostici. In una sezione geologica viene riportato il profilo topografico del territorio, le unità litostratigrafiche e gli elementi strutturali come fratture e faglie. In questa breve guida vi illustrerò come realizzare una semplice sezione geologica. Con questa guida imparerete a riportare la varie faglie o sovrascorrimenti presenti e le varie formazioni con i corrispondenti spessori. Tutto ciò che vi serve è un foglio di carta millimetrata, una carta geologica, una matita e dei pastelli colorati.
Occorrente
- Carta millimetrata
- Matita
- Pennarelli o gelatine
Leggere la carta
Per prima cosa, quando si intende realizzare una sezione geologia, occorre avere a disposizione dei dati, che si leggono sia sulle carte topografiche che su apposite tabelle stratigrafiche che riportano, zona per zona, se non punto per punto i vari livelli del terreno. Spesso infatti se da una parte la sequenza dei livelli resta invariata, a mutare sono gli spessori stratigrafici, per esempio in zone di subduzione, o in presenza di elementi che alterino la continuità orizzontale. Per esempio una zona lacustre o franosa, potrebbe avere una stratificazione del terreno differente, se paragonata ad aree limitrofe prive di interruzioni. Per la costruzione quindi si devono porre in correlazione i livelli topologici come altezze e pendenze con quelli desunti da indagini dirette ( carotaggi e sondaggi) oppure indirette ottenute con metodi sismografici ad esempio.
Individuare i punti cospicui
Quando si intende realizzare una sezione geologica, per prima cosa si deve scegliere il punto in cui vogliamo inserire il piano verticale di taglio. Trattandosi di una sezione, si ammette per vero che le zone geologhe saranno sufficientemente estese da essere caratterizzanti, anche perché spesso è difficile avere un'idea credibile dell'effettiva composizione del suolo. Sulla mappa topologica si identificano, grazie ai dati geologici, i punti di emersione dei vari livelli. Quest'operazione si può anche effettuare in vivo andando ad osservare, ad esempio, le parti nude di una montagna in cui i livelli si vedono spesso ad occhio nudo. Si tracciano quindi sulla mappa i punti in cui emergono i vari strati. A seconda della funzione della sezione può essere necessario realizzare anche zone con differenti gradi di precisione.
Tracciare gli strati
A questo punto si inizia il tracciamento. In alto sul foglio si riporta il profilo del terreno, ovviamente rappresentando in maniera simbolica le pendenze, ad esempio di un monte ripido, ed in caso quotandole in scala non uniforme. Sul pendio si riportano i punti di emersione degli strati e si tracciano i livelli in base ai dati geologici che ci riportano la profondità e lo spessore. In maniera simbolica, quindi, dato uno strato, ad esempio "calcari" lo si rappresenta con fasce più o meno parallele, convergenti o divergenti a seconda dei dati rilevati, e con colori differenti da riportare in legenda. In base all'accuratezza delle stime, poi, si possono modificare spessori e pendenze per ottenere un modello fedele. Nel caso per esempio di una rilevazione per geologia civile con carotaggio, gli spessori dei primi strati si possono anche misurare in maniera reale. In molti casi gli strati si liquidano classificandoli in base al loro carattere generale, se non è necessario un alto grado di precisione.
Consigli
- Cercate di essere accurati per aree di transizione fra stratificazioni differenti accostate o in subduzione