Come fare per non sbagliare la concordanza dei verbi

Di: M. T.
Tramite: O2O 16/11/2019
Difficoltà:media
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Introduzione

Spesso ci capita, anche involontariamente, di ascoltare i discorsi delle persone che incontriamo quando andiamo a fare la spesa, al pub e alla televisione. Non vi è mai capitato di pensare "ma come parla questa persona?". L'errore che spesso capita più di sentire, è l'utilizzo dei tempi verbali nel periodo ipotetico. Pensate al sempre utilizzato "se io avrei", uno degli errori più gravi e purtroppo abbastanza ricorrente. Senza accusare nessuno, a chiunque, parlando o scrivendo, può capitare di inserire un tempo verbale sbagliato all'interno di un concetto. Per evitarlo, basta allenarsi spesso a parlare bene e conoscendo bene la grammatica italiana. Vediamo quindi insieme come possiamo fare per non sbagliare la concordanza dei verbi.

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Occorrente

  • Libri di grammatica italiana
  • Conoscenze di analisi grammaticale
  • Conoscenze di analisi logica
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Imparare i tempi verbali

Per prima cosa, andiamo a studiarci per bene i tempi verbali, quindi andiamo a vedere che esiste, principalmente, un presente, passato, futuro e condizionale (escludendo tutte le varie sfumature). Quindi, per essere certi di non sbagliare cerchiamo di seguire tre regole molto semplici: la prima è fare attenzione al verbo che noi utilizziamo nella frase principale; la seconda è prestare attenzione allo stato temporale che andiamo ad utilizzare tra la frase principale e quella secondaria che la segue ed, infine, verificare se il verbo che viene utilizzato nella frase principale si adegua al tempo indicativo o congiuntivo. Ricordate che, per "stato" temporale s'intende il passato, il presente ed il futuro.

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Conoscere le coniugazioni dei verbi

Altro aspetto da considerare per evitare di fare errori è quella di distinguere la coniugazione dei verbi che sono: -ARE; -ERE; -IRE. Quindi alcuni esempi di verbi sono ANDARE (-ARE); CORRERE (-ERE); -DORMIRE (-IRE). Quindi proviamo a fare esempi con il verbo "andare". Nell'indicativo, tempi verbali presente, imperfetto, passato remoto e futuro semplice avremo rispettivamente vado, andavo, andai, andrò. Poi troviamo altri tempi verbali, cioè i tempi composti, vi sono il passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto e futuro anteriore. Per questi tempi verbali dobbiamo impiegare l'ausiliare "essere"; rispettivamente troviamo sono andato, ero andato, fui andato, sarò andato. Troviamo poi il congiuntivo, costituito dal presente, imperfetto, passato e trapassato. Avremo quindi, rispettivamente, vada; andassi; sia andato; fossi andato. Nel condizionale ci sono il presente e passato, quindi andrei; sarei andato. Infine troviamo l'imperativo presente, quale vai, và...

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Tenere presente i verbi all'infinito

Oltre a questi varie parti, consideriamo che vi sono i verbi all'infinito (andare), gerundio (andando), participio presente (andante) e participio passato (andato). La cosa importante nello studio di questi verbi e di prestare attenzione, appunto, ai tempi verbali. Non fatevi spaventare da tutte queste tipologie di verbi e dalla loro composizione perché, vedrete, che una volta imparati e che sarete entrati nel meccanismo, tutto sarà molto semplice.

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Utilizzare il periodo ipotetico

Come accennato nell'introduzione, l'errore più comune è l'utilizzo sbagliato del periodo ipotetico. Bisogna quindi tenere presente che è composto da due parti: protasi ed apodosi. La prima è la premessa, ovvero quella parte che viene spesso accompagnata dal "se". L'apodosi, invece, è la conseguenza che avverrebbe nel caso della premessa. Ora, bisogna sapere che esistono quattro tipi diversi di periodo ipotetico. Questi vengono chiamati "della realtà", "della possibilità" e "dell'impossibilità". Quest'ultimo a sua volta è diviso in presente e passato. Nel periodo ipotetico della realtà, generalmente la protasi è espresso con il verbo all'indicativo, mentre l'apodosi può essere sia all'indicativo sia all'imperativo. In quello della possibilità, invece, la protasi si esprime con il congiuntivo imperfetto, e l'apodosi con il condizionale presente oppure con l'imperativo. Per il periodo ipotetico dell'impossibilità, come abbiamo detto, il tempo verbale dipende se si sta esprimendo un concetto al presente oppure al passato. Nel caso del presente, protasi ed apodosi saranno espresse rispettivamente con congiuntivo imperfetto e condizionale presente. Nel caso del passato, invece, i tempi verbali da utilizzare sempre per protasi ed apodosi sono il congiuntivo trapassato ed il condizionale passato rispettivamente.

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