Oltre alle regole appena descritte è bene consocere, osservare e saper riconoscere questi piccoli fenomeni linguistici, alcuni dei quali sono presenti anche in italiano, ovvero la "Sinalefe", "l'Aferesi", lo "Iato", la "Sinizesi" e la "Dieresi". Si ha la Sinalefe quando una sillaba finale terminante in "-m" si fonde con la sillaba successiva come nella frase "qui numquam amavit diventa qui numquAMavit.
L' Aferesi avviene invece quando la vocale iniziale di "es" o "est" si fonde con la parola precedente, se questa termina in vocale o "-m" come nella frase "aratro est diventa aratrEst.
Lo Iato, semplicemente, avviene quando per motivi metrici non si ha Sinalefe. La Dieresi, infine, avviene quando due vocali appartenenti a un dittongo vengono considerate separate, sciogliendo quindi il legame della sillaba e leggendole in maniera disgiunta e non congiunta ignorando in questo modo le regole di lettura fonologica dei dittonghi latini. Poena va infatti letto come pena, perché il dittongo ae si legge e, ma se si sdoppia la pronuncia, creando una specie di iato, la lettura sarà proprio POENA, evidenziando ogni singola vocale.