Iniziamo con la subordinata soggettiva che nel suo insieme fa da soggetto alla proposizione reggente. Essa è sempre introdotta da forme impersonali: verbi semplici, verbi costruiti con il si passivante e locuzioni impersonali. Può essere esplicita: introdotta dal "che". Può essere implicita: introdotta o meno dal "di". La subordinata oggettiva svolge nel periodo lo stesso ruolo che il complemento oggetto svolge nella frase. Quindi tale subordinata ha la funzione di fare da complemento oggetto della reggente. Si utilizza nel caso di verbi di significato dichiarativo, verbi che indicano percezione o ricordo, verbi che esprimono opinione, sospetto o dubbio e infine verbi che esprimono volontà, speranza, desiderio e timore. Può essere implicita: introdotta dal "di". Può essere esplicita: introdotta dal "che".
Altra azione da non sottovalutare la vediamo ora con "la funzione nei confronti del verbo reggente" nel secondo passo.