Come distinguere attributo e apposizione
Introduzione
Districarsi nella giungla della grammatica italiana, tra coniugazioni dei verbi, varietà di articoli, aggettivi e sostantivi, non è di certo un'impresa facile per chi si approccia per la prima volta all'apprendimento della nostra lingua. Tuttavia, sebbene sia complessa dal punto di vista grammaticale, chi conosce già altre lingue di derivazione latina (spagnolo, francese, portoghese...) sarà agevolato. Rispetto agli studenti di provenienza linguistica di matrice anglosassone, le molteplici regole della grammatica italiana risulteranno di facile intuizione agli studenti neolatini. Molte delle ore didattiche di lingua italiana a scuola vengono dedicate all'analisi logica della frase. Questo tipo di esercizio, infatti, è un modo per rendere consapevole lo studente di ogni parte del discorso e della sua funzione. I docenti che insistono su tale argomento vogliono ottenere dallo studente una rapida analisi della frase e relativa spiegazione grammaticale, quindi è bene capire quanto sia importante applicarsi. In questa guida ci concentreremo su come possiamo distinguere l'attributo e l'apposizione nell'analisi logica.
Occorrente
- Libro di grammatica italiana
- Conoscenza dell'analisi grammaticale
L'attributo
L'attributo è sempre un aggettivo utilizzato per caratterizzare e qualificare un sostantivo dal quale dipende sintatticamente. Può essere riferito al soggetto o al complemento, ad una apposizione (sostantivo) o anche alla parte nominale del predicato (cosiddetto predicato non verbale). Quando ci troviamo di fronte ad una frase, per individuare l'attributo occorre considerare ogni tipo di aggettivo proposto (qualificativo, dimostrativo, numerale, esclamativo e interrogativo). Questa precisazione è doverosa poiché tra gli errori più comuni degli studenti che approcciano l'analisi logica c'è non avere chiara l'analisi grammaticale. Senza una padronanza di quest'ultima, infatti, riconoscere l'attributo risulterà difficoltoso.Nella frase "questa è la mia penna", l'aggettivo possessivo "mia" svolge la funzione di attributo. Esso, infatti, attribuisce delle informazioni all'oggetto permettendo di conoscerne delle maggiori caratteristiche (a chi appartiene).
Anche nella frase: "Maria ha composto una canzone magnifica" il termine "Magnifica" è un attributo del complemento oggetto, in questo caso abbiamo di fronte un aggettivo qualificativo. "Questa domanda ha posto Giovanni?" avrò che "quale" sarà l'attributo (è un aggettivo dimostrativo) e "domanda" sarà il complemento oggetto. In questo esempio, la posizione del soggetto alla fine può fare incorrere in errore!
L'apposizione
L'apposizione è un sostantivo che può essere riferito al soggetto o a qualunque complemento presente nella frase. Di solito, si trova vicino ad un altro sostantivo per caratterizzarlo o per definirlo meglio. Nell'espressione: "il direttore Rossi ha convocato una grande assemblea ", il termine "direttore" rappresenta un'apposizione del soggetto "Rossi", mentre "grande" sarà un attributo del complemento oggetto "assemblea".
L'apposizione accompagna un altro sostantivo, aggiungendo un dettaglio ad esso (il ruolo del soggetto) senza che in realtà venga modificato il senso della frase così come l'attributo ma qui abbiamo sempre a che vedere con un nome!
Provate sempre a eliminare il sostantivo che voi considerate apposizione e noterete che la frase rimane di senso compiuto ugualmente. Un altro trucco per riconoscere facilmente l'apposizione è quello di fare attenzione alla posizione del sostantivo e alla punteggiatura. Spesso lo si trova insieme alla parte del discorso cui si riferisce tra due virgole. Ad esempio nella frase: "L'italia, squadra di calcio, ha vinto i Mondiali" il termine "squadra" è un'apposizione del soggetto della proposizione. Ancora, nella frase "Nerone, imperatore romano, incendiò la città" avrò che "iperatore romano" sono l'apposizione e l'attributo del soggetto e sono posti tra due virgole.
Esempi
Per comprendere questa distinzione, proviamo a fare alcuni esempi di analisi logica:
"Mattarella, come presidente della Repubblica Italiana, ha doveri importanti".
"Mattarella" - soggetto;
"Come presidente" - apposizione del soggetto introdotto da una locuzione;
"della Repubblica italiana" - complemento di specificazione (di cosa?) + attributo (italiana).
"ha" - predicato verbale;
"doveri" - complemento oggetto;
"importanti" - attributo del complemento oggetto;
Nella frase "Lo studente Matteo completa i compiti difficili" avrò che:
Lo "studente" è l'apposizione del soggetto;
"Matteo" - soggetto della frase (chi compie l'azione);
"completa" - predicato verbale (il verbo della frase);
"i compiti" - complemento oggetto (che cosa?).
"difficili" è l'attributo del complemento oggetto.
Infine, un altro esempio può essere "Molti, tra i pittori del passato, imitarono il geniale Giotto":"Molti" - è il soggetto della frase. Attenzione ai trabocchetti: "molti" è un aggettivo quantitativo che però qui funge da soggetto e non da attributo! Ricordate sempre di non fermarvi alla prima apparenza per non incorrere in errori.
"tra i pittori" - complemento partitivo (tra chi?);
"del passato" - complemento di specificazione (di chi);
"imitarono" - predicato verbale (verbo);
"il geniale" - attributo del complemento oggetto;
"Giotto" - complemento oggetto (chi?).
Così come per l'apposizione, bisogna fare sempre una "prova del nove" eliminando l'attributo dalla frase per controllare se il senso viene mantenuto. Questo può essere un buon metodo per evitare di sbagliare.
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Consigli
- Leggi bene tutta la frase prima di iniziare l'analisi logica
- Segna con colori diversi i verbi, i nomi e gli aggettivi per identificarli più facilmente