Come calcolare l'interferenza in un'analisi genetica
Introduzione
La genetica è una complessa branca della biologia che si occupa dello studio dei geni e del loro comportamento. Tra i vari oggetti di indagine spiccano l'ereditarietà e la variabilità genetica.
Tali fenomeni innescano particolari meccanismi, i quali sono stati oggetti di studio di molti scienziati, primo tra tutti Gregor Mendel. Egli si può considerare a tutti gli effetti il padre della genetica per via delle sue ricerche sull'ereditarietà dei caratteri. Fu il primo studioso a non sapere dell'esistenza dei cromosomi e della meiosi e ad attribuire comunque ai cosiddetti "caratteri ereditari" il ruolo di identificatori del fenotipo negli individui.
Nei passi della guida a seguire vedremo come calcolare l'interferenza in un'analisi genetica, cercando di avere una visione più chiara su questo interessante argomento.
Occorrente
- Manuale di biologia
- Conoscenze base sulla genetica
L'informazione genetica che ciascun organismo trasporta in sé può trovarsi all'interno della struttura chimica del DNA (che noi tutti conosciamo come acido desossiribonucleico).
I "caratteri" mendeliani dell'individuo corrispondono sostanzialmente a sequenze di DNA (o RNA), le quali sono presenti in un genoma. Tali sequenze prendono il nome di "geni". Esse contengono l'informazione necessaria a produrre molecole di RNA e proteine utili per lo sviluppo e la regolazione dei caratteri.
Un processo di trascrizione del DNA a RNA produce una serie di proteine. In questo frangente, si ha un trasporto che parte dall'RNA e giunge fino ai ribosomi, i quali traducono tutto in proteine.
Nel caso in cui vi siano 2 crossing-over, ossia dei processi di ricombinazione di geni, avviene una doppia inibizione. Pertanto, statisticamente la frequenza di ricombinanti che si possono ottenere è inferiore alla loro frequenza reale.
Un'inibizione di questo tipo si chiama "interferenza" e sta ad indicare che il numero di individui con nuove combinazioni alleliche è minore di quello che ci si prospetta di avere.
Per poter calcolare l'interferenza in un'analisi genetica, bisognerà applicare la seguente formula: I= 1- numero doppi ricombinanti ottenuti/ricombinanti attesi. Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio questa equazione.
Il primo valore, ovvero quello al numeratore, si ottiene dalla traccia o comunque si ricava sperimentalmente. Il valore al denominatore, invece si può calcolare effettuando un normale prodotto matematico. Se conosciamo la RF, cioè la frequenza di ricombinazione di due regioni adiacenti, allora possiamo calcolare la RF dei doppi ricombinanti.
La regione "1" corrisponde alla distanza tra un gene "v" e un gene "ct". La regione "22 invece coincide con la distanza che intercorre tra "ct" e "cv".
La frequenza dei doppi ricombinanti è quella degli individui che derivano da 2 crossing-over nello spazio tra i 2 geni "v" e "cv". Questo parametro copre una percentuale del 33%.
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Consigli
- Consultiamo un manuale di biologia per ripassare i concetti base della genetica.
- Per capire meglio le interferenze nell'analisi genetica, osserviamo qualche esercizio svolto.