Come detto, la formula dell'energia cinetica risulta quindi: 1/2 * massa* velocità ^2.
Tuttavia spesso non si riesce a capire quando è possibile applicare la suddetta formula in base alla condizione del corpo che abbiamo preso in considerazione, questo perché spesso la variazione dell'energia risulta 0 a movimento concluso, ma in realtà la variazione c'è stata.
Per darsi una risposta certa a riguardo, va ricordato che l'energia cinetica è una branca della fisica che studia il movimento, quindi l'energia cinetica è sempre riferita a un corpo in movimento. Supponendo quindi che il corpo fosse in quiete la sua K sarebbe uguale a zero perché il corpo non si sposterebbe e di conseguenza non produrrebbe lavoro.
Pensiamo ad esempio ad una pallina ferma sull'orlo di un tavolo: la sua K = 0, ma se questa pallina viene fatta cadere dal tavolo, la sua K aumenterà fino a quando, toccando terra e rimbalzando più volte, tornerà uguale a zero. Questo perché quando arriverà al suolo l'energia cinetica sarà massima e infatti servirà alla pallina per rimbalzare ancora e ancora. Quando tuttavia questa smetterà di muoversi, sia per l'attrito con l'aria che per la forza di gravità, l'energia cinetica, cosi come quella potenziale torneranno nulle, in quanto come detto il corpo sarà in quiete.