È importante ricordare che l'errore relativo è una grandezza di tipo algebrico. Si tratta quindi di un numero puro ed adimensionale che si ricava come rapporto tra due grandezze omogenee. La conseguenza di tutto ciò è che al risultato di questo rapporto non si può attribuire un'unità di misura. Poiché la formula dell'errore relativo porterebbe ad un risultato in cui comparirebbero numeri decimali poco pratici, esso si esprime convenzionalmente in percentuale; per questo motivo viene chiamato "errore percentuale". Ovviamente dall'errore relativo percentuale è possibile ricavare una stima pratica, semplicemente usando Xm come normalizzazione. Il fatto che questo errore sia stato scelto adimensionale, infatti, è necessario per allontanarsi dalla percezione che si può avere dei numeri. Infatti sapendo per esempio, in astratto, che il dato misurato differisce di 1000 unità rispetto a quello atteso, non si ha nessuna informazione, perché non ho quantificato ne' l'uno ne' l'altro. Per esempio, scoprendo che il dato atteso è 1 unità, avrei un errore enorme, ma se fosse 1.000.0000.0000.0000 unità, probabilmente sarebbe trascurabile.