Per cercare di ridurre l'effetto di questo tipo di errore, di solito viene misurato più volte nelle stesse condizioni e la media aritmetica dei dati ottenuti viene considerata come il valore finale più probabile. Come l'errore relativo anche quello assoluto presenta una definizione. Esso non è altro che la differenza in modulo tra il valore misurato e il valore reale. Trattandosi di un modulo avrà sempre un valore positivo, ma a differenza dell'errore relativo adimensionale, l'errore assoluto si esprime con l'unità di misura della grandezza esaminata.
Così come è possibile calcolare l'errore assoluto di una misurazione, allo stesso modo, tenendo presente che gli errori assoluti si sommano, possiamo calcolare l'errore assoluto di un perimetro. Sembra un concetto ed un calcolo complicato, ma non lo è affatto. Proviamo a fare degli esempi per capire bene. Calcoliamo insieme l'errore assoluto del perimetro del rettangolo.
I due lati del rettangolo hanno lunghezza:
a ± ?a
b ± ?b
Dove a e b sono le misure, e ?a, ?b sono i corrispondenti errori assoluti.
A questo punto il perimetro del rettangolo è:
2(a ± ?a + b ± ?b) = 2(a+b) ± 2(?a+?b)
Quindi l'errore assoluto è 2(?a+?b), cioè è la somma degli errori assoluti, moltiplicati per due.
L'errore relativo, invece, è semplicemente l'errore assoluto fratto la misurazione.
Cioè:
E_r = [2(?a+?b)] / [2(a+b)] = (?a+?b)/(a+b).