La tranquilla "convivenza" con il proprio compagno di banco è essenziale per trascorrere in serenità la giornata scolastica e per renderla fruttuosa al massimo. La serenità nel proprio banco permette allo scolaro di concentrarsi e anche di rilassarsi e divertirsi, quando ciò è consentito, e, dall'altra parte, consente all'insegnante di compiere al meglio il proprio lavoro.Il compagno di banco deve essere un vero e proprio alleato oltre che un amico, su cui contare in caso di necessità (chi non vorrebbe accanto il migliore della classe che ci permette di copiare e ci aiuta quando non capiamo qualcosa?) e con cui sapersi divertire. Se il problema è quasi nullo per i ragazzi più grandi, che solitamente si scelgono il proprio compagno di banco tra i propri amici, a meno che poi l'insegnante, per punizione, non operi degli spostamenti in classe, il discorso varia per i più piccoli, che sono sistemati nei banchi su iniziativa e secondo precise disposizioni delle maestre e che, pertanto, devono "accettare" il compagno che gli viene posto accanto. In ogni caso occorre sempre rispettare ed essere felici di chi abbiamo vicino, poiché il più delle volte gli spostamenti operati soprattutto per i più piccoli permettono a questi ultimi di socializzare. Vediamo, dunque, insieme come è possibile andare d'accordo con il proprio compagno di banco.