Come affrontare il primo anno di università fuori sede
Introduzione
Primo anno di università? Un momento segnante nella vita di molti di noi, comunque andrà. Un vero sconvoglimento delle nostre abitudini, del nostro modo di vivere, soprattutto se siamo studenti fuori sede; questa esperienza lontano da casa può allo stesso tempo intimorire ed esaltare, almeno all'inizio, ed è bene, quindi, sapersi organizzare per iniziare al meglio la carriera universitaria. Non c'è una vera e propria formula magica per la situazione perfetta, ma ecco un elenco di alcuni accorgimenti e consigli su come affrontare il primo anno di università fuori sede.
La Casa dello Studente
La prima cosa da cercare, prima di affrontare il primo anno di università l'alloggio. Molti fra gli studenti fuori serie rientrano fra i gli aventi diritto a una camera o un monolocale nella cosiddette Case dello studente, ossia strutture di ricezione e accoglienza gestite dalla Regione e solitamente sponsorizzare e patroncinate da fondi sociali europei. Qui, gli studenti fuori sede possono alloggiare gratuitamente se il loro profilo risponde adeterminati requisiti legati al reddito, al nucleo familiare, e via dicendo.
La residenza universitaria
A metà strada fra la Casa dello studente e l'alloggio privato, solitamente condiviso con altri studenti, ci sono le cosiddette residenza universitarie, dette anche pensionati universitari o studentati . Si tratta di edifici o di gruppi di edifici destinati ad accogliere gli studenti. Sono gestite direttamente dalle facoltà e spesso fanno parte del complesso universitario stesso, o si trovano nelle immediate vicinane. C'è da dire, però, che non tutte le facoltà ne sono provviste e ognuna di loro ha regolamenti e caratteristiche proprie.
L'alloggio privato
Per chi non rientra nella rosa degli studenti alloggiati nelle Case dello studente, è necessario mobilitarsi con largo anticipo per trovare una soluzione alternativa. Nelle città in cui è presente un'università non è difficile riuscire nell'impresa, ma la qualità della sistemazione dipende dalla prontezza nel ricercarla. Le case migliori e quelle più economiche sono le prime a venir prenotate, e man mano che ci si avvicina al periodo di inizio delle lezioni è sempre maggiore il rischio di doversi accontentare dell'ultima scelta. Non sarebbe male iniziare la ricerca di una stanza fin dall'inizio dell'estate, così da avere tutto il tempo di valutare il rapporto qualità/prezzo e concedersi un ampio margine di scelta tra diverse soluzioni. Per risparmiare qualcosa si può anche scegliere di alloggiare poco fuori dalla città universataria e trovare un locale nell'interland o in qualche paese vicino. Si tratta di una soluzione valida a patto che il viaggio giornaliero per raggiungere la sede della facoltà, con mezzi proprio o pubblici, non sia eccessivamente lento, scomodo e dispendioso.
L'alloggio condiviso
Se abbiamo dovuto optare per un alloggio privato, ci capitarà di dover condividere la nostra abitazione con altri studenti. Che si tratti di amici o conoscenti, magari provenienti dalla nostra città, o di perfetti sconosciuti, questa convivenza forzata condizionerà la nostra vita per questo primo anno accademico. Vivere con persone con le quali si ha la certezza di poter dividere spese e routine quotidiane senza dubbio alleggerisce la mole di impegni economici dello studente universitario, ma lo espone anche al rischio di avere poca privacy, poca tranquillità, invasione dei propri spazi e delle proprie abitudini.
Le regole della convivenza
Che siano amici di vecchia data o studenti conosciuti solo sul momento, il consiglio è di imporre e di autoimporsi delle regole di comportamento per il quieto vivere e il quieto convivere. In casa bisogna entrare nell'ottica della cooperazione, per la pulizia e l'organizzazione degli spazi condivisi, ad esempio. In questo modo la speranza è che l'anno accademico, già ricco di aspettative, impegni, ansie, timori ed entusiasmi, non si aggravi di altri pensieri.
L'approccio con il territorio
Indipendentemente da chi siano le persone con cui divide la casa, lo studente fuori sede si troverà immediatamente in condizione di dover gestire autonomamente le proprie giornate. La prima cosa da fare è prendere confidenza con il territorio: è importante. Infatti, imparare il prima possibile a muoversi in città, soprattutto se per raggiungere l'università è necessario adoperare i mezzi pubblici,. È importante nche inquadrare quali sono i negozi e i servizi più vicini o i più convenienti, o, perché no, i locali e i punti di interesse dove trascorrere il tempo libero. Perché lo studente fuori sede si possa sentire a casa, è necessario che possa avere abitudini e quotidianità più vicine possibile a quelle che aveva nella località di provenienza.
L'organizzazione dello studio
Fondamentale per lo studente universitario, fuori sede o no, è la gestione delle ore di studio. La giornata dovrà, fin da subito essere organizzata in maniera schemati fra lezioni da seguire in facoltà e sessioni di studio privato, ovviamente adeguando queste ultime agli orari fissati per le prime. Ognuno ha metodi di studio diversi e personali. Dobbiamo, tuttavia tenere conto che lo studio accademico è molto diverso da quello scolastico: è più approfondito e autogestito e il rischio di "perdersi", soprattutto all'inizio, è elevato. È importante approntare fin da subito un piano di studio, inquadrando gli obiettivi che si intende raggiungere e le tempistiche necessarie per raggiungerli. Confrontarsi con docenti o con studenti che ci sono passati prima di voi potrebbe essere un'idea vincente!
I momenti di svago e convivialità
Ma non di solo studio deve vivere lo studente universitario. Proprio perché fuori sede, ci sentiamo spaesati e lontani dagli affetti familiari, dalle vecchie amicizie e dai punti fermi che hanno caratterizzato fino ad ora la nostra vita. Quindi è vitale riuscire a svagarsi, rilassarsi, concedersi tempo tutto per noi. Altrettanto importante per mantenere il morale alto e non perdere l'entusiasmo, è rapportarsi e confrontarsi con gli altri, fare nuove conoscenze, intrecciare nuove relazioni di amicizia per potersi sentire meno soli in questa nuova avventura che sarà il nostro primo anno accademico.
L'aiuto dal web
La rete internet fornisce allo studente universitario al suo primo anno accademico moltissimi consigli utili. Ogni Facoltà ha il suo sito web, dove è possibile avere ogni tipo di informazione possa esserci utile per affrontare la nostra carriera accademica. Esistono, tuttavia, diversi siti e blog dedicati alle università che elargiscono consigli, forniscono indicazioni preziose, aggiornano sulle novità del mondo degli atenei. In alcuni è possibile anche confrontarci con altri studenti per condividere gioie e dolori della nostra nuova vita da universitari.
L'aiuto dalla Facoltà
Il primo anno di università mette in gioco, per tutti quelli che lo affrontato, una quantità enorme di fattori da tenere in considerazione.Per uno studente fuori serie ancora di più. Come abbiamo detto tutti gli atenei disseminati sul territorio nazionale mettono a disposizione, oltre al sito anche sportelli d'ascolto, di informazione e di accoglienza a chiunque ne faccia richiesta.
Consigli
- Il consiglio principale per lo studente universitario "novizio" è di fare attenzione a truffe e false informazioni. Il pericolo di cadere nelle grinfie di persone poco serie e poco fidate, purtroppo è all'ordine del giorno. Affidatevi solo a istituzioni o agenzie o imprese esperte e qualificate!