Classificazione dei triangoli
Introduzione
Nello studio della geometria piana, una delle figure che si incontra per prima è il triangolo. Si tratta di un poligono di tre lati e tre angoli e, tra tutti, è quello che presenta il numero minore di lati, in quanto non è possibile costruire una figura chiusa con un numero di segmenti inferiore a tre. I triangoli vengono definiti anche come figure indeformabili in quanto, una volta assegnati i lati, gli angoli ne scaturiscono già automaticamente in maniera univoca. La condizione fondamentale per poter costruire un triangolo è quella che ogni lato sia minore della somma degli altri due e maggiore della loro differenza. Esistono vari tipi di triangolo e la loro classificazione prende in considerazione sia i lati che gli angoli.
La classificazione schematica
Per fare una classificazione schematica dei triangoli si può dire che essi, in base ai lati si dividono in : triangolo equilatero, triangolo isoscele e triangolo scaleno. In base agli angoli invece troveremo la seguente classificazione: triangolo rettangolo, triangolo acutangolo e triangolo ottusangolo. Stabilite queste classificazioni andiamo ad esaminare ciascun tipo di triangolo vedendo le caratteristiche che lo contraddistinguono.
La classificazione dei triangoli in base agli angoli
Prendendo in considerazione, invece, la classificazione dei triangoli in base agli angoli presenti al suo interno, troviamo innanzitutto il triangoli rettangolo. Un triangolo si definisce rettangolo quando ha nel suo interno un angolo di 90° ossia un angolo retto. Questo tipo di triangolo è particolare in quanto, di fronte all'angolo retto si trova il lato dell'ipotenusa, mentre gli altri lati vengono chiamati cateti e quindi, in questo caso, trova piena applicazione il teorema di Pitagora. Se invece all'interno di un triangolo si trova un angolo superiore a 90° siamo in presenza di un triangolo ottusangolo. Quando invece all'interno di un triangolo tutti gli angoli sono inferiori a 90° abbiamo il triangolo acutangolo. È bene notare, inoltre, che in un triangolo equilatero, così come tutti i lati sono uguali, anche gli angoli misurano lo stesso grado, ossia 60°. Il dato è certo in quanto in un triangolo la somma totale degli angoli corrisponde obbligatoriamente a 180°. Nel triangolo isoscele invece avremo due angoli di uguale ampiezza, mentre nel triangolo scaleno ogni angolo ha una misura differente.
La classificazione per lati
Partendo dalla classificazione per lati il primo che troviamo è quello equilatero e la caratteristica che lo contraddistingue è già insita nel nome: ossia la presenza di tre lati della stessa misura. Diverso è il triangolo isoscele che, per essere definito tale deve comunque avere due dei suoi lati della stessa lunghezza. Quando invece ogni segmento che compone il triangolo a una misura diversa dall'altro siamo di fronte ad un triangolo scaleno.
Consigli
- Farsi uno schema delle varie classificazioni dei triangoli aiuta a memorizzare l'argomento