Appunti sull'Imperialismo
Introduzione
L'imperialismo è un fenomeno sviluppatosi durante la fine del 1800 in modo autonomo, in maniera reazionaria a tutte le esigenze nazionali che potevano presentarsi al commercio interno e alla tesse di produzione. L'imperialismo può essere considerato una degenerazione del colonialismo, favorito dall'investimento del capitale da parte di banche e imprenditori. Il termine imperialismo viene utilizzato per la prima volta in Gran Bretagna; durante l'età vittoriana, per indicare il comportamento e l'assetto di tipo imperiale nei confronti dei possedimenti coloniali
In questi appunti di storia riguardanti la nascita del imperialismo verrà affrontato il tema sia dal punto di vista storiografico e cronologico sia da un punto di vista "conseguenziale" agli eventi e alle necessità di quel tempo. Allora, iniziamo a dare degli appunti sull'imperialismo!
Nascita dell'imperialismo
Durante la fine del 1800, precisamente nel 1870, dopo la grande depressione, le maggiori potenze europee risentirono della necessità ti andare alla ricerca di nuovi territori ricchi di materie prime, questo in conseguenza ad una grande produzione di massa che fu possibile per mezzo di fabbriche e delle città industriali. Questo fenomeno, di natura strettamente utilitaristica, viene denominato con il termine -giustamente dato- di colonialismo.
Il colonialismo, viene visto da qualche individuo molto superficiale come un fenomeno solo di tipo materialistico, invece basti considerare che l'Italia stessa colonizzava per il numero della popolazione.
Imperialismo e colonialismo
Dopo la conferenza di Berlino ci fu una vera e propria corsa alla colonizzazione, un andamento esponenziale di questo fenomeno che basti pensare che durante questo periodo fu occupato l'84% del territorio mondiale Così, quindi oltre alle colonie di "sfruttamento" bisogna considerare anche le colonie di popolamento. Le potenze europee che furono di maggiore rilevanza durante questo fenomeno di colonizzazione furono principalmente Inghilterra (che colonizzo l'Egitto, Il Sud Africa e Sudan, per la precisione Fashoda) e Francia che conquisto l'Asia e tutto l'attuale Vietnam dove gli fondò l'Indocina Francese. Proprio nel 1870 ci fu il congresso di Berlino in cui gli argomenti trattati comprendevano anche la questione dell'Africa. In altre parole, tutte le nazioni partecipati al congresso.
L'imperialismo delle grandi potenze
Belgio, Francia, Inghilterra, Russia e Germania si garantivano il diritto di proprietà di un pezzo d'Africa secondo la propria zona d'influenza. La Gran Bretagna fu la prima a ad investire un capitale sulle spedizioni delle truppe verso i territori da colonizzare, appropriandosi così con la forza delle terre ricche di materie prime e allo stesso tempo sottomettendo e soggiogando le popolazioni indigene o comunque native. Così l'imperialismo può sintetizzarsi con la ricerca di nuovi territori da colonizzare per il soddisfacimento delle proprie esigenze.
L'intellettuale nel contesto dell'imperialismo
La società imperialista è tutta tesa alla produzione e al guadagno, e con le sue ingiustizie sembra schernire quegli ideali di libertà e di democrazia in nome dei quali era iniziata. In questa società, l'intellettuale non è ancora inserito all'interno del sistema (come invece lo sarà in seguito grazie ai mass-media come la pubblicità, la stampa, il teatro e la televisione), per cui assume un atteggiamento ribelle, quello del poeta maledetto che rifiuta questa nuova società borghese e ne vuole distruggere i valori. È proprio in questo contesto che ad esempio nasce il decadentismo che esalta la disgregazione dei valori e le difficoltà di un uomo che cerca di inserirsi in una società che di umano ha ben poco.
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