Il realismo e i loro artisti seguaci andarono quindi contro corrente, infatti il forte sviluppo economico e tecnologico, di quegli anni suscitò nella classe borghese un vera e propria mentalità imprenditoriale, che non teneva conto delle condizioni dei lavoratori, che venivano sempre più sfruttati. L'arte, invece, esaltava la vita di tutti i giorni, soprattutto negli ambienti e nelle strade della periferia, rappresentando i gesti e le persone più umili, suscitando sempre più critiche, nei confronti di coloro che osavano portare avanti questo movimento letterario. Solamente in seguito vennero rivalutate mole delle opere dei maggiori esponenti: ci vollero parecchi anni prima che questo si verificasse.