Introduzione
In storia dell'arte, il periodo del realismo rappresenta il momento in cui gli artisti si lasciano alle spalle i canoni romantici per abbracciare l'idea della bellezza del mondo esattamente per come lo si vede. Mentre nel periodo romantico si cercavano dei canoni di perfezione, il realismo mette in luce la bellezza del vero, considerandone non solo gli aspetti belli, ma anche il fascino dei difetti. Poiché questo capitolo dell'arte viene largamente studiato alle superiori, è importante cercare di approfondire l'argomento, ma lo è altrettanto cercare di riassumerne i concetti principali. Con i passaggi che seguono, a tale proposito, vi forniremo alcuni appunti utili.
Conoscere il realismo
Innanzitutto è importante sapere che mentre nell'arte romantica l'arte si focalizzava sugli aspetti più prestigiosi della vita, dedicando i propri dipinti e le proprie sculture a figure e paesaggi pressochè perfetti, l'arte realista si concentra sugli aspetti poveri e grezzi della vita di tutti i giorni, lasciati così come sono. Lo spazio è quindi dedicato ad ambienti e figure povere, che vengono solamente esaltate da luci fioche o parzialmente assenti .
Conoscere gli esponenti
Il principale esponente di questo movimento artistico era Gustave Courbet, che nacque in Francia il 10 gennaio del 1819. Iniziò la sua attività di artista nel 1840, ma fu ispirato dall'applicazione del realismo quando in Francia venne proclamata la seconda repubblica nel 1848; da qui in poi intraprese la creazione di grandi quadri con rappresentazioni di figure monumentali. Le sue opere venivano puntualmente rifiutate e non venivano mai esposte poiché suscitava scandali, andando a compromettere l'esaltazione della bellezza che fino a quel momento era rappresentata dal romanticismo. Insomma, si può dire che ancora non si riusciva a percepire la sensazione di bellezza negli oggetti e nelle opere al loro stato essenziale e povero.
Conoscere le opere
Questo pittore rappresentava le composizioni figurative, paesaggi marini e non, oltre a prediligere le problematiche sociali, avendo molto a cuore le dure condizioni dei contadini e dei poveri. Per lui il realismo non aveva niente a che fare con la ricerca della perfezione del tratto e delle forme, ma doveva fare un uso spontaneo e immediato del colore delle cose, anche secondo la loro imperfezione. Tutto doveva rappresentare la realtà così com'era, senza che vi fosse la necessità di aggiungere dei particolari o delle caratteristiche che richiamassero il bello. Per via delle sue ideologie attirava molte critiche e venne etichettato ironicamente come colui che esaltava il culto della bruttezza.
Conoscere lo sviluppo
Il realismo e i loro artisti seguaci andarono quindi contro corrente, infatti il forte sviluppo economico e tecnologico, di quegli anni suscitò nella classe borghese un vera e propria mentalità imprenditoriale, che non teneva conto delle condizioni dei lavoratori, che venivano sempre più sfruttati. L'arte, invece, esaltava la vita di tutti i giorni, soprattutto negli ambienti e nelle strade della periferia, rappresentando i gesti e le persone più umili, suscitando sempre più critiche, nei confronti di coloro che osavano portare avanti questo movimento letterario. Solamente in seguito vennero rivalutate mole delle opere dei maggiori esponenti: ci vollero parecchi anni prima che questo si verificasse.