Gabriele D'Annunzio, soprannominato "il Vate", nasce a Pescara nel 1863. Dopo aver conseguito gli studi superiori a Prato, si iscrive alla Facoltà di lettere dell'Università di Roma. La sua repulsione per gli anziani e ripetitivi professori universitari e la sua passione per le donne e per la vita mondana, lo porteranno ad abbandonare gli studi. Ai libri, D'Annunzio preferisce i salotti e i circoli letterali. Oltre a questi, in quel periodo frequenta anche importanti redazioni di riviste e giornali. D'Annunzio, grazie al suo carattere ambizioso, si avvicina anche alla politica, cambiando spesso fazione. Dopo aver sperperato il suo denaro, decide di andare in esilio in Francia. Tornato in Italia, si schierò con gli interventisti, tenendo discorsi e convincendo i suoi sostenitori a seguirlo in guerra. Durante la prima guerra mondiale, compie diverse missioni di sua iniziativa e talvolta eroiche, come l'occupazione della città di fiume. Dopo la guerra continua a scrivere. Negli ultimi anni della sua vita si avvicina al fascismo e alla figura di Benito Mussolini, il quale si ispirò allo stesso D'Annunzio. Infine si ritira a Gardone Riviera, in provincia di Brescia, dove muore nel 1938.