Introduzione
Fra le molte città-stato della Grecia, due furono più potenti e rappresentative delle altre: Sparta, città di terraferma, oligarchica e chiusa, orientata all'arte della guerra; Atene, città marittima e commerciale, destinata a sviluppare forme democratiche di governo. In questa guida presenterò alcuni appunti di storia greca riguardanti queste due antiche città classiche.
I gruppi sociali della società spartana
Intorno al 900 a. C. Nel Peloponneso sorse la città di Sparta, che nel VII secolo a. C. sottomise la limitrofa regione della Messenia. La società spartana era divisa in tre gruppi: gli spartiati, che detenevano il potere politico e militare; gli iloti, che lavoravano le terre dei nobili spartiati; i perieci, ai quali era riconosciuta la libertà e lasciato l'esercizio delle attività economiche, ma che non avevano diritti politici. La vita sociale di Sparta mirava a mantenere un forte esercito, necessario per controllare i territori conquistati e difendersi dalle rivolte degli iloti.
L'assetto istituzionale della società spartana
Gli spartiati si riunivano nell'Apella, assemblea mensile che aveva il potere di approvare o respingere le proposte formulate dalla Gherusìa, un consiglio di ventotto anziani eletti a vita. Ogni anno l'Apella eleggeva cinque efori che eseguivano le sue decisioni. Alla guida dello Stato vi erano due re con funzione di capi militari e religiosi. La Costituzione di Sparta, definitasi a metà del VI secolo a. C., mirava a conservare il potere dell'aristocrazia. Il rifiuto di ogni cambiamento, la chiusura rispetto alle altre città e culture, la progressiva riduzione del numero degli spartiati e il mancato ricambio della classe dirigente finirono per indebolire progressivamente la potenza di Sparta.
L'assetto istituzionale della società ateniese
Lo sviluppo dell'economia di Atene, d'altro canto, fu favorito dalla posizione geografica dell'Attica, regione prossima al mare e protetta da catene montuose che le evitavano l'invasione dei Dori. Dopo un periodo monarchico, fra l'VIII e il VII secolo a. C. Il potere passò agli aristocratici. Nove arconti, scelti anno per anno tra la nobiltà, si spartivano i compiti di governo. Altre istituzioni erano il consiglio degli anziani (Areopago), che nominava gli arconti, e l'Ecclesìa, assemblea dei cittadini liberi, senza potere decisionale. Durante il VII secolo a. C. La condizione delle classi sociali più umili peggiorò a causa del rialzo dei prezzi e, di conseguenza, aumentò la schiavitù per sanare i debiti.
Le riforme di Solone
Solone, divenuto arconte nel 594 a. C., prese provvedimenti a favore delle classi popolari: fu abolita la schiavitù per debiti e il monopolio politico della nobiltà fu ridimensionato grazie a una divisione in gruppi di tutti i cittadini in base al loro reddito agrario. Solone istituì anche l'Elièa, tribunale popolare in cui tutti i cittadini ateniesi potevano giudicare le cause.
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